Il 1° gennaio 2025: la 58ª Giornata Mondiale della Pace

Papa Francesco Invita al Perdono e alla Pace nel Messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace

Il 1° gennaio 2025, in occasione della 58ª Giornata Mondiale della Pace, Papa Francesco ha diffuso un messaggio intitolato “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. In questo testo, il Pontefice esorta l’umanità a riconoscere le proprie responsabilità nelle ingiustizie globali e a intraprendere un cammino di perdono reciproco, ispirandosi al Giubileo come tempo di speranza e riconciliazione. Egli sottolinea l’importanza di affrontare sfide sistemiche quali le disuguaglianze sociali, il degrado ambientale e la proliferazione degli armamenti, invitando a disarmare i cuori e a promuovere una cultura di pace autentica e duratura.

58ª Giornata Mondiale della Pace: La religione quanto ha inciso sulla ricerca della pace?

Le religioni hanno spesso avuto un doppio ruolo: da un lato, ispiratrici di pace, compassione e riconciliazione; dall’altro, giustificazione per conflitti. Quando interpretate con saggezza, le religioni possono essere ponti verso la pace; ma quando manipolate, diventano strumenti di divisione. Il messaggio di Papa Francesco sembra voler riaffermare il potenziale della fede come forza per il bene.

Delle guerre in atto, cosa ne facciamo?

Le guerre sono una realtà dolorosa e persistente. La sfida è trasformare il conflitto in dialogo e giustizia, passando dalla logica della dominazione a quella della cooperazione. È necessario un impegno collettivo, sia politico che culturale, per superare le cause profonde di ogni guerra: disuguaglianze, ambizioni geopolitiche e violazioni dei diritti umani.

Perché l’uomo prevarica sul prossimo?

La tendenza alla prevaricazione può essere attribuita all’egoismo, alla paura dell’altro e al desiderio di controllo. La storia e la filosofia ci insegnano che la sete di potere è insita nell’animo umano, ma può essere contrastata con l’educazione ai valori della solidarietà e del rispetto reciproco.

È un ossimoro fare la guerra per avere la pace?

La “pace attraverso la guerra” è un paradosso che si traduce spesso in cicli infiniti di violenza. La pace autentica non è solo assenza di guerra, ma presenza di giustizia. Combattere per la pace dovrebbe significare combattere contro l’ingiustizia, non contro l’altro.

E se non ci fossero  né guerra e né pace?

Un mondo senza pace né guerra potrebbe essere descritto come un caos, privo di un ordine etico o sociale. La mancanza di entrambe significherebbe forse indifferenza, una condizione in cui l’umanità abdica alla propria responsabilità di costruire un futuro migliore. Tuttavia, sarebbe anche uno spazio per immaginare nuove forme di convivenza.

Il Coraggio nella Ricerca della Pace

La pace non mira a creare eroi o martiri. Tuttavia, individui che lottano pacificamente per la giustizia spesso diventano simboli di coraggio e sacrificio. Ad esempio, Papa Francesco ha sottolineato che i martiri non sono semplici eroi individuali. Essi sono “frutti maturi ed eccellenti della vigna del Signore”. Questi testimoni, attraverso il loro sacrificio, diventano semi di pace e riconciliazione tra i popoli. Il loro esempio rappresenta un valore universale e senza tempo. Eventi storici come l’eccidio delle Reggiane, dove operai in sciopero per la pace furono uccisi, mostrano come la pace possa portare al martirio. Allo stesso modo, commemorazioni come quella dei 40 Martiri a Gubbio evidenziano il sacrificio di chi ha perso la vita in nome della pace. In sintesi, mentre la pace non ha l’obiettivo di creare eroi o martiri, essa richiede spesso coraggio e dedizione, portando alcuni individui a essere ricordati.

58ª Giornata Mondiale della Pace

Queste riflessioni aprono un campo vasto di pensiero: ciascuno di noi può contribuire, nel proprio piccolo, alla costruzione di una pace autentica e duratura.

Buon Anno, La Redazione