Curiosità e leggende sui vini abruzzesi
I vini abruzzesi sono tra i più apprezzati e conosciuti in Italia e nel mondo, grazie alla qualità e alla tipicità dei vitigni autoctoni che li caratterizzano. Ma oltre al gusto e alla tradizione, i vini abruzzesi nascondono anche storie curiose e leggende affascinanti, che ne arricchiscono il fascino e il mistero. In questo articolo, scopriremo alcune delle curiosità e delle leggende più interessanti sui vini abruzzesi, tra storia e folklore.
San Martino, il protettore del vino
In Abruzzo, San Martino è considerato il protettore del vino. Questa credenza ha origine da una famosa leggenda che appartiene alla tradizione popolare della regione. Si narra che San Martino fosse un grande bevitore e che tornasse a casa ubriaco quasi ogni giorno. Da qui nasce la tradizione di festeggiare San Martino l’11 novembre con la degustazione del vino nuovo. Inoltre, si dice che San Martino abbia fatto il miracolo di trasformare l’acqua in vino durante una cena con un povero, per rallegrarlo e confortarlo. Per questo motivo, San Martino è invocato dai vignaioli per avere una buona annata e un vino di qualità.
La Bella Addormentata della Maiella
La Maiella, il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini, custodisce una delle leggende più affascinanti dell’Abruzzo: la leggenda della Bella Addormentata. Si narra che Maja, la più bella ninfa delle Pleiadi, sia diventata la montagna della Maiella, assumendo la forma di una donna addormentata che guarda verso il mare. Questo incredibile profilo montuoso affascina i visitatori per la sua bellezza e mistero. Ma non solo: la Maiella è anche la culla di uno dei vini bianchi più pregiati e rari dell’Abruzzo, il Pecorino. Questo vitigno antico e autoctono deve il suo nome al fatto che le sue uve erano apprezzate dalle pecore, che le brucavano durante la transumanza, o al fatto che si accompagnava bene con i formaggi pecorini tipici dell’Abruzzo.
Le origini dei nomi dei vini abruzzesi
I vini abruzzesi hanno spesso dei nomi curiosi e originali, che nascondono delle storie interessanti. Ad esempio, il Cerasuolo d’Abruzzo, un vino rosato ottenuto dal Montepulciano, deve il suo nome al colore ciliegia e al profumo di ciliegia e fragola. E’ considerato il rosato è più antico d’Italia e si produce con una vinificazione in rosato o con una breve macerazione delle bucce. Il Passerina e la Cococciola sono altri due vitigni bianchi autoctoni, che danno vita a vini freschi, fruttati e floreali. Il Passerina deve il suo nome alla forma delle sue uve, simili a quelle dell’uva passa, o al fatto che attirava gli uccelli, chiamati in dialetto “passere”. La Cococciola deve il suo nome alla forma delle sue uve, simili a quelle del cocco, il frutto della palma da cocco.
I vini abruzzesi sono un prodotto di qualità e di tradizione, che esprime al meglio la ricchezza e la diversità del territorio regionale. Ma sono anche un prodotto di cultura, racconta storie curiose e leggende affascinanti, che ne aumentano il valore e il mistero. Qual è il tuo vino abruzzese preferito? Fammi sapere nei commenti.