Evento Commemorativo in Onore di Braccio da Montone e della Battaglia dell’Aquila
Le Sezioni CAI dell’Aquila e di Ascoli Piceno, con il patrocinio del Comune dell’Aquila, in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano Comitato L’Aquila, la Federazione Italiana Ambiente Bicicletta e la società Atletica Abruzzo L’Aquila, organizzano per sabato 25 maggio 2024 una giornata in onore di Braccio da Montone Braccio da Montone e alla battaglia che vide sconfitto il condottiero, ponendo fine al suo assedio alla città dell’Aquila.
Celebrazione dei 600 Anni dalla Battaglia
A 600 anni da quello scontro campale (2 giugno 1424), la figura di Braccio da Montone e l’assedio alla città rimangono ancora elementi tangibili, vivi e presenti nel tessuto urbano e nella memoria collettiva. Questo evento rappresenta un’occasione per riflettere su quel periodo storico e sulle sue implicazioni per la città dell’Aquila e per l’Italia centrale.
Programma della Giornata
Mattina: La giornata inizierà con una ciclo-escursionistica sui luoghi della battaglia, un’opportunità per i partecipanti di esplorare i siti storici in bicicletta, vivendo in prima persona i luoghi dove si svolsero gli eventi cruciali.
Pomeriggio: Nel pomeriggio, presso la sede CAI dell’Aquila (via Sassa n. 34), si terrà un convegno dal titolo “1423-1424, l’assedio dell’Aquila e la sconfitta di Braccio da Montone”. Questo convegno vedrà la partecipazione di storici e studiosi che discuteranno l’importanza della figura di Braccio da Montone e le conseguenze della sua sconfitta.
Informazioni e Partecipazione
Maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione alla ciclo-escursionistica, sugli orari e sui contatti sono presenti nella locandina dell’evento. La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano approfondire la storia di Braccio da Montone e la battaglia dell’Aquila.
La Figura di Braccio da Montone
Andrea Fortebraccio, noto come Braccio da Montone (Perugia, 1º luglio 1368 – L’Aquila, 5 giugno 1424), fu un nobile, condottiero, capitano di ventura e politico italiano. Con le sue imprese, fu quasi pronto a formare uno Stato proprio nell’Italia centrale del XV secolo. È ricordato per la sua ambizione e le sue capacità militari, che gli permisero di ottenere numerose vittorie prima della sconfitta finale all’Aquila.
Epitaffio e Ricognizione dei Resti
Un epitaffio del 1505 recita: «Anno del Signore 1505. Era fuggito dalle terre del Lazio per la gloria militare, in battaglia non fu adatto né come fante né come cavaliere a causa della [sua] malvagità; i popoli facevano guerra al capitano straniero, eppure quella famosa impresa [guerra dell’Aquila] fu a lui attribuita; l’illustre guerriero Braccio risollevò l’onore dell’Italia e restituì i cittadini alla patria. Per tutto il tempo che fu principe di Capua portò le insegne regie. Come la sorte avvicenda sempre eventi tristi a favorevoli, così la devozione ripone in patria i resti mortali recuperati.»
Nel 2013, a 589 anni dalla sua morte, i suoi resti sono stati estumulati per poi essere restaurati. La ricognizione ha portato al rilevamento della presenza di un foro sul cranio del condottiero, situato in un punto «non alto ma ben piazzato», confermando quanto riportato dalle fonti storiche riguardo alla sua morte durante l’assedio della città aquilana.
Memoria Storica
Nella città dell’Aquila gli è stata intitolata la strada in cui sarebbe deceduto, mantenendo viva la memoria di un personaggio storico che, nonostante le sue controversie, ha lasciato un’impronta significativa nella storia della regione e dell’Italia.
fonte e immagini: Wikipedia