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Tra le Parole di D’Annunzio: La Maestosità della Costa del Trabocchi

Scopri la bellezza senza tempo della Costa del Trabocchi, ispirazione di Gabriele D’Annunzio. Spiagge incantevoli e trabocchi ti aspettano!

Costa del Trabocchi: Gabriele D’Annunzio e il Suo Fascino

Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei trabocchi, insolite palafitte che emergono dalle acque.
Il trabucco (o trabocco), per chi non fosse nativo della terra di D’Annunzio, è una massiccia costruzione realizzata in legno strutturale che consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d’Aleppo, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, due (o più) lunghi bracci, detti antenne, che sostengono un’enorme rete a maglie strette detta trabocchetto.
Secondo alcuni storici pugliesi, il trabucco sarebbe un’invenzione importata dai Fenici. La più antica data di esistenza documentata risale al XVIII secolo, periodo in cui i pescatori dell’Abruzzo dovettero ingegnarsi per ideare una tecnica di pesca che non fosse soggetta alle condizioni meteomarine della zona. I trabucchi, infatti, permettono di pescare senza doversi inoltrare per mare.
La Costa dei Trabocchi è quel tratto di litorale del Medio Adriatico compreso tra Ortona e Vasto che ha ispirato anche Gabriele D’Annunzio. Nei pressi di San Vito Chietino, lo scrittore acquistò una casetta di pescatori che trasformò nel suo nido d’amore. E proprio i trabocchi, da lui descritti come “ragni colossali”, hanno fatto da scenario a gran parte della storia narrata nel suo capolavoro “Il trionfo della morte”.

 

Costa dei Trabocchi

Sulle Tracce dell’Antichità: Misteri e Meraviglie della Costa dei Trabocchi

In realtà, però, non sappiamo con esattezza a quando risalgono i trabocchi, le fonti sono piuttosto incerte.
Per Pietro Cupido, appassionato di trabocchi ed autore del libro “Trabocchi, traboccanti e briganti”, il trabocco è apparso sulle coste abruzzesi nel 1627, quando i gruppi di ebrei si rifugiarono in Abruzzo fuggendo dalla Germania e dalla Francia. Stando all’ipotesi di Attilio Piccinini, altro conoscitore dei trabocchi, la datazione sta intorno al 1200. A testimoniarlo un antico documento del 1400 scritto in dialetto veneto-bergamasco da Padre Tiraboschi dell’Ordine Celestiniano, che narra di come Pietro da Morrone, uscendo dall’Abbazia di Fossacesia, poteva ammirare il mare sottostante: ‘punteggiato di trabocchi’.

Qualsiasi siano le loro origini, è certo che stiamo parlando di strutture davvero tipiche, che offrono un panorama unico. Si stagliano sull’azzurro del mar Adriatico, e sono il perfetto connubio tra natura e sogno.

Molti trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria : alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi,ovviamente di pesce. Di solito si pasteggia a menù fisso.
Impossibile descriverli tutti: ciascuno di loro ha una storia lunga millenni da raccontare, e solo ammirandone la magnificenza è possibile capire appieno quale meraviglia possa suscitare nei turisti e negli abituali visitatori. Ma la Costa dei Trabocchi ha ancora molte altre bellezze da regalare ai turisti.

Esplorando il Paradiso Naturale della Costa dei Trabocchi: Spiagge Incontaminate e Riserve Protette

Le sue spiagge, ad esempio, sono tra le più affascinanti dell’intero litorale dell’Adriatico, e hanno il vantaggio di non essere ancora molto conosciute al turismo di massa. Luoghi splendidi come la spiaggia di Ripari di Giobbe, oggi considerata area protetta, o come le piccole calette del Golfo di Venere meritano assolutamente di essere celebrate per ciò che sono: acque azzurre, sabbia fine e panorami mozzafiato.
Se siete alla ricerca di una vacanza a contatto con la natura, poi, avrete solamente l’imbarazzo della scelta.

La Costa dei Trabocchi è rigogliosa dal punto di vista della vegetazione: siamo sicuri che rimarrete incantati dalla meraviglia della Lecceta di Torino di Sangro, una riserva protetta a ridosso della foce del fiume Sangro, che si affaccia proprio sul litorale abruzzese. Altra meravigliosa riserva naturale è punta Aderci: splendide distese verdi che alternano vigneti a campi di grano, magnifici colori e odori che lasciano, ogni anno, un incredibile ricordo ai visitatori. L’area si estende sino al promontorio di Punta Aderci, una terrazza sul mare che domina la bellissima spiaggia di Punta Penna.
C’ è perfino il maneggio che organizza, in determinati periodi dell’anno, passeggiate a cavallo con annesso bagno in mare al tramonto.

Esplorando la Costa dei Trabocchi in Bicicletta: Un Viaggio Tra Natura e Storia

È questo è anche il luogo perfetto se volete concedervi un’esplorazione del territorio su due ruote.
La costa dei trabocchi racchiude tutto il fascino di un territorio ricco di spiagge, riserve naturali, borghi marinari e gioielli architettonici visitabili in bike o e-bike. L’e-bike è decisamente il mezzo ideale per immergersi nella natura e nella storia di questa terra, per sentirne gli odori e ammirare la moltitudine di sfumature dell’azzurro del mare: dal ceruleo al celeste pastello. Gli itinerari, adatti a tutti, si sviluppano prevalentemente lungo la Via Verde dei Trabocchi .

Le partenze si sviluppano principalmente da Fossacesia, nei pressi dell’Abbazia di San Giovanni in Venere.
Salendo verso il paesaggio contadino di Fossacesia, possiamo ammirare un paesaggio suggestivo e profondo fino alla Majella, e poi l’inimitabile litorale adriatico, caratterizzato non solo da un mare blu e panorami da ricordare, ma anche luoghi ricchi di storia e tradizioni.

Addentrandoci ancora nelle campagne locali, tra vigneti e oliveti si arriva al Promontorio Dannunziano, da cui Gabriele D’Annunzio ammirava il trabocco Turchino. Sulla via del ritorno tanti sono i trabocchi che si incontrano lungo il percorso, come: il Trabocco Punta Rocciosa, Pesce Palombo, Punta Cavalluccio, Punta Torre e molti altri.

Alla Scoperta della Magia di D’Annunzio: La Costa dei Trabocchi, un’Esperienza Unica nella Natura

Non si potrebbe chiosare una narrazione di questo litorale se non con le parole di D’Annunzio, tratte dal trionfo della morte : “ Quella catena di promontori e di golfi lunati dava l’immagine d’un proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro cereale. Le ginestre spandevano per tutta la costa un manto aureo. Da ogni cespo saliva una nube densa di effluvio, come da un turibolo. L’aria respirata deliziava come un sorso d’elisir”.
Se cercate una vacanza in mezzo alla natura d’autore o un momento indimenticabile la costa dei trabocchi d’Abruzzo è decisamente il luogo perfetto.