La Vita Continua a Capri durante il summit del G7
La Gestione Previsionale dell’Emergenza
Polis Consulting, specializzata in safety e sicurezza previsionale per infrastrutture complesse, ha implementato un sistema di gestione dell’emergenza utilizzando algoritmi che elaborano piani previsionali di emergenza concreti e attuabili.
“L’Italia è tra i Paesi più bravi al mondo nella gestione dell’emergenza,” ricorda Cannelonga, “ma dobbiamo fare uno sforzo in più nella prevenzione e sviluppare modelli previsionali che contemplino tutti gli scenari possibili.”
Il Piano Previsionale di Safety
La Matrice delle Necessità
Il primo passaggio è stato quello di “costruire la matrice delle necessità, verificare cosa fosse possibile fare in conformità alla normativa vigente, prevedere gli affollamenti, dimensionare le vie di esodo, verificare la piena accessibilità dei luoghi e redigere piani di emergenza per scenari prevedibili.
Ciò che normalmente viene definito come imprevedibile può essere semplicemente la combinazione o la sommatoria di scenari prevedibili ma non previsti,” ha spiegato Cannelonga.
Zonizzazione e Controlli
Il lavoro di Polis si è concentrato successivamente sulla ‘zonizzazione’: “Con la collaborazione di tutte le funzioni istituzionali coinvolte, è stata ridotta al minimo la zona rossa, limitandola al perimetro del Grand Hotel Quisisana. Sono stati predisposti controlli in checkpoint definiti e individuati percorsi alternativi.”
Grazie a queste misure, la vita sull’isola è proseguita normalmente, tanto che i cittadini e i turisti, alla fine dell’evento, hanno commentato: “È già finita?”
Il Modello Capri
Il modello Capri ha funzionato e ha rappresentato uno sforzo in più per garantire che, alzando l’asticella della sicurezza, la vita non si fermasse. “L’algoritmo è uno strumento che rende facilmente intellegibili le azioni e le misure di mitigazione, ma la differenza la fanno sempre la competenza delle donne e degli uomini delle Istituzioni,” ricorda Cannelonga.
L’AD di Polis ha passato i tre giorni del Summit a stretto contatto con il personale dedicato alla sicurezza, tra telefonate, controllo dei sistemi e gestione dei momenti più delicati del summit. “È stata un’esperienza straordinaria,” conclude Cannelonga.