Un Grande Traguardo
Un grande traguardo, ma anche una grande responsabilità. Chissà quante volte l’avrà sognata questa occasione. Del resto la palla ovale per lui ha da sempre rappresentato tutto. E le motivazioni non gli mancano di certo. Le stesse che vorrà trasmettere ai suoi ragazzi. È tutto impresso nello sguardo e nelle parole di Daniele Forcucci. Quella del coach abruzzese sarà la prima stagione alla guida delle Fiamme Oro. Lui che faceva già parte dello staff tecnico come assistant coach e che prenderà il posto di Gianluca Guidi.
Una carriera a grandi livelli
Forcucci, classe ’85, è originario di Popoli. Per lui una carriera di grande livello da giocatore. Prima nell’Aquila Rugby, poi a Calvisano dove si laurea campione d’Italia nel 2008 e dove nel 2005 vince il campionato con la formazione under 21. Ha indossato anche la maglia azzurra sia nella nazionale under 21 che nella nazionale A. Nel 2009 entra nei gruppi sportivi delle Fiamme Oro. Dopo sei stagioni in maglia cremisi, nel 2015 entra a far parte dello staff tecnico delle formazioni giovanili. Dal 2019 riveste il ruolo di assistant coach con il compito di occuparsi del settore dei trequarti.
Il rugby affare di famiglia
Il rugby per Forcucci è un affare di famiglia. Infatti il fratello Alessandro milita anche lui nelle Fiamme Oro di Roma ed ha vestito la maglia azzurra nella nazionale under 20, con cui ha disputato anche un Sei Nazioni e un mondiale. Eredità che i fratelli Forcucci hanno raccolto dal loro papà Giovanni, anche lui allenatore e attualmente direttore sportivo del Sulmona Rugby. Per le Fiamme Oro nella scorsa stagione in serie A Elite è arrivato un settimo posto. Un risultato sicuramente al di sotto delle aspettative, complice anche una serie di infortuni. Ma adesso è già tempo di pensare alla prossima stagione, con rinforzi di spessore in arrivo per rendere più competitiva la squadra da mettere a disposizione di coach Forcucci.
Gli obiettivi per la prossima stagione
Che effetto fa essere promosso head coach?
«Per me che sono un poliziotto diventare capo allenatore è un grande onore e un privilegio. È sempre stato un mio obiettivo da quando allenavo le giovanili. Un grande traguardo, ma anche un punto di partenza».
Una mossa che per le Fiamme Oro rappresenta la continuità a livello tecnico con il lavoro del tuo predecessore Guidi…
«Sì, io devo portare rispetto per il lavoro fatto in precedenza da Guidi. Ho imparato tanto da lui dal punto di vista tecnico. Per me è stato un maestro. Darò continuità al suo lavoro inserendo le mie idee. Non voglio fare niente di straordinario, ma voglio fare bene gli aspetti che ripetiamo più spesso».
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
«Sicuramente veniamo da una stagione sfortunata e deludente, complice anche il numero degli infortuni. Vogliamo riscattare questa stagione e dimostrare che possiamo fare meglio del settimo posto. Dobbiamo ripartire da dove abbiamo lasciato e migliorarci ogni giorno».
Sono già arrivati dei rinforzi per rendere maggiormente competitiva la tua squadra…
«Sì, sono molto soddisfatto. Abbiamo rinforzato il reparto di mischia in prima e seconda linea. Questo ci permette di fare un maggiore turn-over per avere un livello alto di gioco, per le mischie e le touche. Ho parlato con tutti i nuovi arrivati e mi fa piacere che sono orgogliosi di appartenere a questa squadra».
In cosa può migliorare questa squadra a tuo parere?
«Il nostro campionato si basa soprattutto sulla conquista e gioco al piede. Noi lo scorso anno abbiamo segnato poche mete da drive, lì sicuramente dobbiamo lavorare. E dobbiamo migliorare su comportamenti individuali come punto d’incontro offensivo e difensivo».
Su cosa si caratterizzerà maggiormente il tuo lavoro?
«Mi voglio interessare maggiormente ai giocatori. Voglio inserire alcuni dettagli sul piano tecnico, ma mi interessa soprattutto far stare bene i giocatori. Voglio introdurre attività extra rugby di team building per avere un gruppo più coeso e unito».
I titoli vinti a Calvisano e gli inizi a Sulmona e L’Aquila
Da giocatore per te due titoli vinti a Calvisano, senza dubbio è stata un’esperienza importante…
«A Calvisano senza dubbio è stata l’esperienza rugbistica più bella per me. Mi sono confrontato con i giocatori più importanti d’Italia. Allora ero molto giovane, avevo 19 anni. È stata la mia prima esperienza lontano da casa, mi ha fatto maturare sia a livello umano che rugbistico».
Tu sei cresciuto nel Sulmona Rugby, per poi approdare all’Aquila Rugby. Senza dubbio queste due società hanno rappresentato tanto per te…
«Il mio primo club è stato il Sulmona Rugby, poi mi sono spostato all’Aquila nel settore giovanile. Quando ho finito le scuole superiori mi sono trasferito a Calvisano. Quando torno a casa cerco di dare una mano al Sulmona dirigendo qualche allenamento. Ma devo dire che in questa società sono tutti molto bravi e appassionati».
9-7-2024 di Daniele Rossi