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I grassi per dimagrire

Grassi per dimagrire efficacemente: Come Funzionano

Grassi per dimagrire efficacemente. Scopri come possono essere alleati nel dimagrimento, sostenendo il metabolismo e la termogenesi.

Regolazione della temperatura corporea nell’uomo: omeotermia

Entro certi limiti, l’uomo ha la capacità di mantenere relativamente costante la propria temperatura corporea, nonostante le variazioni climatiche del mondo esterno; questo avviene attraverso processi catabolici (degradazione di molecole complesse in altre più semplici) che producono l’energia, di cui solo un quarto è utilizzata per svolgere le attività mentre tutto il resto è finalizzato alla produzione di calore. L’uomo è, insieme a una buona parte dei mammiferi e degli uccelli, omeotermico (animale a sangue caldo), cioè capace di regolare la propria temperatura corporea mantenendola costante al variare della temperatura esterna.

Grassi per dimagrire efficacemente: Confronto tra animali omeotermi ed ectotermi

Nell’uomo questa temperatura corporea si aggira intorno ai 36-37 gradi centigradi, mentre negli animali a sangue freddo (insetti, rettili, anfibi e tutti gli altri invertebrati: ectotermi) la temperatura interna dipende dall’habitat esterno e oscilla secondo agli ambienti in cui essi vivono. Nella scala evolutiva, gli animali a sangue caldo sono più in alto rispetto agli animali ectotermi: possono infatti adattarsi a vivere in habitat diversi poiché la loro temperatura interna non dipende dall’ambiente esterno; hanno un cervello più complesso (che necessita, per funzionare, di una temperatura costante) ma per contro hanno bisogno di più cibo (animale tachimetabolico): da cinque a dieci volte di più di quelli a sangue freddo; come dire che la macchina umana ha un alto consumo energetico e se quest’apporto non è somministrato costantemente la macchina si ferma.

Equilibrio termogenico e dispersione del calore nell’uomo

Ci troviamo di fronte a un precario equilibrio, dove la produzione di calore (termogenesi) avviene attraverso l’attivazione del metabolismo basale, l’azione dinamica degli alimenti, l’attività muscolare, la liberazione di sostanze pirogene e lo stress emotivo, permettendo il perfetto funzionamento degli enzimi e delle membrane cellulari. La dispersione del calore avviene per convezione, conduzione e irradiamento, ossia tramite sudorazione, respirazione, perspiratio insensibilis e condizionamento dell’ambiente.

Meccanismi di termoregolazione negli animali a sangue freddo

Gli animali a sangue freddo hanno invece la potenzialità di accumulare calore dall’esterno, riscaldare i propri muscoli e il loro corpo facendo vibrare le ali o l’addome (come fanno le farfalle) o modificare il loro metabolismo, rallentandolo o velocizzandolo (come fanno i pesci) o “sfruttare” come isolante la grande mole (gigantotermia). Secondo alcuni scienziati, la spiegazione della sopravvivenza dei dinosauri, che hanno dominato la terra per ben 170 milioni di anni, è stata possibile solo grazie a questi sistemi di regolazione della propria temperatura corporea.

Misurazione della temperatura corporea nell’uomo

La misurazione della temperatura nell’uomo si può fare nel cavo orale (a labbra chiuse e con il bulbo del termometro posizionato tra la guancia e la gengiva), dove si registra normalmente una temperatura compresa tra i 36,5 e i 37,5°C., nella zona ascellare e inguinale (preventivamente asciugate dal sudore) dove oscilla tra i 36 e i 37°C, mentre la temperatura rettale (considerata tra tutte la più attendibile) è solitamente pari a 37-37,5°C.; quest’ultima va misurata normalmente a una profondità standard di circa 5 centimetri e sempre dopo circa mezz’ora di riposo assoluto.

Influenza delle condizioni ambientali sulla temperatura della pelle

La temperatura degli strati superficiali della pelle è fortemente influenzata dalle condizioni ambientali e dal vestiario; se la temperatura ambientale è di 20°C e il vestiario leggero, solamente gli strati cutanei profondi di testa, collo, torace e addome mantengono l’omeostasi termica. A livello della coscia si registra invece una temperatura profonda di 34°C, che scende a 32°C a livello delle braccia e a 31°C a livello del polpaccio. Sugli strati cutanei più esterni la temperatura oscilla da 28°C (punta delle dita) a 36,5°C (temperatura ascellare).

Grassi per dimagrire efficacemente: Variazioni fisiologiche della temperatura corporea

I valori fisiologici sono più alti nell’infanzia (+ 0,5°C) e più bassi nell’anziano. La temperatura corporea aumenta dopo un pasto (termogenesi alimentare) proporzionalmente al suo contenuto energetico ed è mediato dall’attivazione del tessuto adiposo bruno (tipico degli animali ibernanti e invece scarso nell’uomo) che brucia i lipidi; lo stesso “adipe bruno” (così definito per la caratteristica pigmentazione bruna) si attiva durante l’esposizione a temperature rigide, avendo principalmente lo scopo di bruciare i nutrienti (soprattutto grasso) per aumentare la produzione di calore.

Effetti dell’alcol e dei fattori aggravanti sull’ipotermia

Rigorosamente controindicata è la somministrazione di alcool, in caso d’ipotermia: essendo un vasodilatatore, aumenta il flusso sanguigno cutaneo facilitando, di fatto, la dissipazione termica. Gli adattamenti termoregolatori al freddo hanno lo scopo di conservare e/o produrre calore. Una protratta esposizione del corpo umano al freddo (a temperature inferiori a 28°C), porta a un rallentamento del metabolismo basale e delle funzioni cellulari a carico degli organi “nobili”: il cuore e il cervello. Le alterazioni dello stato di coscienza, dalla sonnolenza fino al coma profondo, porteranno all’arresto cardiorespiratorio per l’impossibilità delle cellule del cuore di contrarsi; si bloccherà il respiro, perché il cervello non “comanda” più ai polmoni di lavorare e si arresta la termogenesi (capacità dell’organismo a produrre calore).

Conseguenze dell’ipotermia e fattori di rischio

Se l’insorgenza dell’ipotermia è rapida, a causa di una fibrillazione ventricolare, si ha la rapida morte dell’individuo mentre, fortunatamente, un’ipotermia lieve e transitoria (assideramento) non porta conseguenze né per il cervello né per gli altri organi. Droga, diabete mellito e malattie cardiovascolari sono invece fattori aggravanti.

di Luciano D’angelo: Medico-Chirurgo