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Quando la chirurgia plastica ricostruttiva può far tornare alla normalità

Come la chirurgia plastica ricostruttiva risolve patologie morfologiche, malformazioni e danni da incidenti.

Chirurgia plastica ricostruttiva: Soluzioni terapeutiche

Esistono delle patologie morfologiche, molte di natura congenita, altre causate da incidenti o derivanti da patologie oncologiche, che possono segnare in modo pesante la vita dei pazienti, creando loro problemi funzionali, ma anche disagio e perdita di autostima. Come la medicina e il sistema sanitario possono fornire loro un valido rimedio? Lo abbiamo chiesto al dottor Umberto Scotti, chirurgo plastico e vascolare abbruzzese di grande esperienza.

La chirurgia plastica ricostruttiva è terapeutica, perché consente di ricostruire regioni anatomiche demolite per asportazioni e permette di riparare aree corporee dopo traumi, ustioni o altri agenti esterni

Il dottor Scotti è tra i professionisti che mettono a disposizione la propria esperienza senza scopi di lucro per far tornare ad una vita normale i pazienti affetti da patologie morfologiche.

Dottor Scotti, esistono delle soluzioni efficaci per quelle che sono vere e proprie patologie morfologiche spesso derivanti da malformazioni congenite, da incidenti o da patologie oncologiche?

Sì. Esistono rimedi per quelle che sono vere e proprie patologie morfologiche, grazie alle tecniche della chirurgia plastica ricostruttiva. Non stiamo parlando di chi desidera un aumento del volume del seno per vedersi più bella. Ci riferiamo invece a tutte quelle donne che, a causa di malformazioni congenite o degli effetti di una patologia oncologica della mammella, devono affrontare un aspetto che compromette la qualità della loro vita, sia dal punto di vista funzionale che estetico.

La chirurgia plastica ricostruttiva di cui parliamo è dunque ben diversa dalla chirurgia estetica?

Assolutamente. La chirurgia plastica ricostruttiva è terapeutica, perché consente di ricostruire regioni anatomiche demolite per asportazioni, per tumori, o regioni malformate per anomalie congenite o per malattie di ogni tipo, così come permette di riparare aree corporee dopo traumi, ustioni o altri agenti esterni.

A tal proposito cosa si intende per chirurgia oncoplastica?

La chirurgia oncoplastica permette di progettare, con approccio multidisciplinare (oncologo, chirurgo della area specialistica-senologo, ortopedico, addominale, chirurgo plastico) una terapia chirurgica demolitiva già con la possibilità di “ricostruire” l’area, permettendo, nella maggior parte dei casi, di mantenere quell’integrità morfologica che è alla base dell’equilibrio, importante e necessario, del paziente sottoposto a demolizioni per tumore.
Se consideriamo, ad esempio, una donna giovane, sottoposta ad asportazione di una mammella per tumore, resta facile comprendere il disagio interiore che prova, oltre a sapere di avere una malattia grave, oltre ad affrontare percorsi terapeutici dolorosi, avrà alterato ogni aspetto della vita relazionale, affettiva, sessuale. La chirurgia ricostruttiva le permetterà di essere morfologicamente “normale”, di poter vivere normalmente mentre affronta le sfide che la attendono.

E invece cos’è la chirurgia ricostruttiva per malformazioni?

E’ la chirurgia che permette di curare alterazioni congenite o acquisite che si manifestano con dismorfie, alterazioni del normale aspetto, di alcuni distretti corporei. Esistono vari esempi: il Labbro leporino; esiti di poliomielite, che causano l’atrofia del polpaccio, che è più piccolo; ginecomastie, ossia lo sviluppo anomalo delle mammelle nel maschio, mono o bilaterale; malformazioni mammarie, come asimmetrie, mammelle tuberose, amastia; sindattilia, lo sviluppo anomalo delle dita; orecchio a ventola monolaterale.

E quale la funzione della chirurgia riparatrice?

E’ quella che permette di migliorare esiti cicatriziali di ustioni, precedenti interventi, traumi, bisogna tener presente che una cicatrice è un processo di riparazione cutanea soggettivo, la cui qualità non è preventivabile, che può pertanto essere di buona o cattiva qualità. Si parla di migliorare e non di risolvere, poiché una cicatrice non può essere cancellata, ma molti dei suoi effetti negativi sì. Un ustione, ad esempio, può provocare difficoltà di movimento del braccio, con una serie di piccoli interventi si può ripristinare una soddisfacente funzione, ma non cancellando le cicatrici, solo sostituendole con altre, che saranno di buona o cattiva qualità a seconda di come il soggetto cicatrizza. Poi ci sono tutti quei pazienti che si sottopongono alla chirurgia bariatrica per curare una grave obesità e spesso necessitano di interventi che eliminino la cute in eccesso, causa principale di ulcere e piaghe.

Per tutte le patologie che richiedono il ricorso a queste tecniche chirurgiche: oncoplastica, ricostruttiva e riparatrice, il sistema sanitario nazionale copre i costi degli interventi?

Sì. Nei casi in cui siano presenti patologie congenite o derivanti da patologie di altra natura, come quelle di carattere oncologico, così come per i danni causati da incidenti, il sistema sanitario copre gli interventi per cui è necessario il ricorso alla Chirurgia Plastica ricostruttiva. Ribadisco che sono interventi diversi da quelli estetici, non coperti dal sistema sanitario nazionale.

Dott. Umberto Scotti
Specialista in chirurgia plastica
Ricostruttiva ed in chirurgia vascolare