Ferdinando Galiani detto l’Abate
Ferdinando Galiani, detto l’Abate Galiani, è nato a Chieti (nel Regno di Napoli) il 2 dicembre 1728 ed è uno dei più importanti pensatori italiani del XVIII secolo, nonché una figura centrale nella storia della cultura abruzzese. La sua formazione avvenne principalmente a Napoli, dove entrò in contatto con la filosofia di Giambattista Vico e con il pensiero del suo maestro, Antonio Genovesi. La sua carriera si sviluppò in un contesto culturale europeo, portandolo a Parigi, dove le sue idee e la sua personalità fecero grande impressione. La sua influenza va oltre la filosofia e l’economia, segnando anche la linguistica e la cartografia.ù
La Teoria Economica: “Della Moneta” e la Prima Teoria del Valore
Nel 1751, Galiani pubblicò la sua opera più conosciuta, “Della moneta”, un trattato in cinque libri che esplorava la natura della moneta e le dinamiche economiche. In quest’opera, Galiani sviluppa una teoria sul valore economico dei beni, anticipando alcune tesi dell’utilitarismo. Secondo lui, il valore di un bene dipende dalla relazione tra la quantità e la qualità del lavoro necessario per produrlo, dal tempo impiegato nella produzione, nonché dalla sua utilità e rarità. La sua visione economica si distaccava dalle teorie prevalentemente mercantilistiche dell’epoca, ponendo l’accento sull’importanza della produzione e dei bisogni reali.
L’Influenza della Francia e il Rapporto con i Fisiocratici
Tra il 1759 e il 1769, Galiani si trasferì a Parigi come segretario d’ambasciata. In Francia, entrò a contatto con i salotti letterari dell’epoca, dove si legò a figure come Madame d’Épinay e Denis Diderot. Questo periodo parigino fu cruciale per la sua formazione intellettuale, anche se Galiani si staccò presto dalle teorie fisiocratiche, una corrente economica che predicava la centralità dell’agricoltura come fonte di ricchezza. Nel 1770, pubblicò il trattato “Dialoghi sul commercio dei grani”, in cui criticava il liberismo indiscriminato, sostenendo che le istituzioni economiche dovessero essere adattate alle particolarità storiche, sociali e ambientali dei singoli paesi. La sua posizione, quindi, era una difesa di un’economia più pragmatica e contestualizzata, in contrasto con le ideologie economiche dogmatiche dell’epoca.
Il Carattere e la Personalità di Galiani
Il suo spirito brillante e la sua intelligenza impressionarono profondamente i parigini, tanto che Madame de Choiseul dichiarò: “Noi francesi non abbiamo che gli spiccioli dell’esprit, a Napoli hanno i lingotti”. Galiani, noto anche per la sua ironia e il suo umorismo, scrisse vari opuscoli umoristici sotto lo pseudonimo di Onofrio Galeota. Il più celebre di questi è “Spaventosissima descrizione dello spaventoso spavento che ci spaventò tutti coll’eruzione del Vesuvio”, un esempio della sua vena satirica.
Gli Studi Linguistici e la Passione per la Cartografia
Il ritorno di Galiani a Napoli segnò anche un periodo di approfondimento linguistico e cartografico. Nel 1779, pubblicò un trattato sulla lingua napoletana e un vocabolario, che uscirono postumi. Inoltre, intrattenne importanti rapporti con il cartografo Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, contribuendo alla realizzazione della “Carta Geografica della Sicilia prima o sia Regno di Napoli”, un’opera fondamentale per la conoscenza del territorio italiano. Galiani aveva recuperato, infatti, un gruppo di pergamene storiche che gli permisero di collaborare con Zannoni nella realizzazione di questa importante mappa.
L’Opera Musicale e il Contributo alla Cultura
Non solo economista e linguista, ma anche appassionato di musica, Galiani scrisse il libretto per l’opera “Socrate immaginario”, musicata dal celebre compositore Giovanni Paisiello. Questo periodo dimostra l’ampiezza dei suoi interessi culturali e il suo impegno nel promuovere la cultura napoletana anche nel campo musicale.
L’Impegno Massonico e la Leggenda
Galiani fu anche membro della Massoneria, un aspetto che arricchisce ulteriormente il suo profilo intellettuale. La sua carriera e la sua vita sono state segnate dalla curiosità intellettuale e dalla ricerca della verità in vari campi del sapere. Durante il suo ritorno in Italia, continuò a coltivare i suoi interessi, lasciando un’impronta indelebile nella cultura europea.
Un Tributo alla Sua Memoria: L’Assegnazione di un Asteroide
La figura di Galiani è talmente significativa che gli è stato dedicato un asteroide, 11958 Galiani, come segno del riconoscimento della sua eredità intellettuale. A Chieti, la sua città natale, gli sono stati dedicati il corso principale e un istituto tecnico, l’Istituto Tecnico per Geometri, che da più di un secolo forma giovani professionisti.
Ferdinando Galiani detto l’Abate
L’Abate Galiani è una figura di spicco nella cultura abruzzese e nella storia del pensiero economico. Il suo approccio innovativo alla teoria economica, la sua attività intellettuale e la sua personalità affascinante lo rendono una figura emblematica, che continua a ispirare e influenzare le generazioni future. La sua opera, che spazia dalla filosofia all’economia, dalla linguistica alla cartografia, ha lasciato un’impronta duratura, rendendolo un esempio di intellettuale completo e versatile.