Il Calore Familiare delle Scrippelle ‘mbusse
La tradizione gastronomica abruzzese vanta un’ampia varietà di piatti tipici, ma pochi racchiudono la storia e il calore familiare come le scrippelle ‘mbusse. Questo piatto iconico della cucina teramana racconta di radici profonde, incontri culturali e sapori autentici. Semplici e raffinate al tempo stesso, le scrippelle sono la sintesi perfetta tra la cucina medicea, giunta in Abruzzo attraverso influenze francesi, e la genuinità delle tradizioni contadine locali.
La preparazione delle scrippelle
Le scrippelle sono come sottili crêpes, preparate con un impasto a base di farina, uova e acqua. Per ottenere la consistenza perfetta, si consiglia di utilizzare mezzo bicchiere d’acqua per ogni uovo, amalgamando con cura il tutto. La cottura avviene in una padella appena unta con lardo o olio, versando l’impasto un mestolo alla volta. Cuocendo a fuoco basso si ottengono frittatine sottili e morbide, pronte per essere servite in diverse varianti.
Le scrippelle ‘mbusse: una ricetta nata per caso
La leggenda narra che questa particolare versione, in brodo, sia nata per un errore. Durante un periodo di carestia, un cuoco teramano, Messer Enrico dei Castorani, collaborava con un cuoco francese nella mensa degli ufficiali a Teramo. Per sostituire il pane, spesso di qualità modesta, il cuoco francese propose le crêpes. Un giorno, alcune finirono accidentalmente in un recipiente di brodo di gallina. Invece di gettarle, Messer Enrico servì il piatto, che conquistò subito i commensali. Nasceva così la ricetta delle scrippelle ‘mbusse, un piatto semplice e sorprendentemente gustoso.
Le varianti delle scrippelle
Dose per 4 persone: 2 uova, 100 g. di farina, 1/4 di latte. semplici se si vogliono mettere nel brodo aggiungere un mazzetto di prezzemolo, 2 cucchiai di parmigiano, noce moscata sale e pepe. ungere la padella con un pezzetto di guanciale.
Oltre alla versione in brodo, le scrippelle si prestano a molte altre preparazioni tipiche della cucina teramana:
Il timballo alla teramana
Un’altra celebre variante è il timballo, una pietanza stratificata che utilizza le scrippelle al posto della sfoglia di pasta. Gli strati vengono alternati con un condimento ricco e saporito, che può variare in base alle preferenze:
- Versione bianca: con carciofi fritti (o spinaci o piselli) e scamorza.
- Versione rossa: con un sugo a base di trito di carne di manzo, agnello e maiale, polpettine, pomodoro, cipolla, carota, parmigiano e uova sbattute con il latte.
Cannelloni e fagottini
Le scrippelle possono essere arrotolate e farcite per realizzare cannelloni, ripieni di carne macinata, ricotta e spinaci. Alternativamente, possono essere ripiegate su se stesse a formare fagottini, vuoti o con gli stessi ripieni.
Una tradizione che appassiona
Nonostante la versatilità delle scrippelle, una simpatica diatriba anima spesso gli esperti locali: meglio il timballo preparato con le scrippelle o con la classica sfoglia di pasta? Sebbene entrambe le versioni abbiano il loro fascino, quella con le scrippelle è considerata più delicata e raffinata.
La cottura perfetta
Qualunque sia la preparazione scelta, il segreto del successo sta nella cottura. Per il timballo, ad esempio, è fondamentale infornare la teglia a 160°C per circa un’ora, fino a ottenere una leggera crosta dorata sull’ultimo strato. Questo permette al calore di amalgamare alla perfezione tutti i sapori.
Il Calore Familiare delle Scrippelle ‘mbusse. Un simbolo della cultura culinaria teramana
Le scrippelle ‘mbusse e le loro varianti non sono solo piatti deliziosi, ma rappresentano un vero e proprio simbolo della cucina abruzzese. La loro capacità di raccontare storie, tradizioni e sapori antichi le rende un patrimonio culturale e gastronomico da scoprire e gustare.