Le tradizioni del 13 dicembre in Abruzzo
Il giorno di Santa Lucia
Un tempo il giorno di Santa Lucia era indicato come il più corto e buio dell’anno fino all’avvento del calendario gregoriano che spostò il solstizio d’inverno al giorno che segna l’arrivo della stagione più fredda. Dal giorno di Santa Lucia, continuando negli undici successivi, cioè fino alla vigilia di Natale, cominciavano le osservazioni e i pronostici sul nuovo anno. Alcuni usano “fare le calende di Santa Lucia”: il giorno 13 rappresenta le calende di gennaio; il 14, di febbraio; e così via. L’osservazione poggia sulla massima: “Calende chiare, mese torbido”, e viceversa.
La leggenda di Santa Lucia
Una leggenda narra che un principe s’invaghì di lei per i bellissimi occhi che aveva, ma Lucia per custodire la sua verginità e la fede rifiutò di sposarlo e si cavò gli occhi mandandoli al principe, ma la notte stessa scese un angelo del cielo e glieli ridonò ancora più belli… allora il principe, dopo averla martoriata in tanti modi, le fece recidere la testa.
Le tradizioni legate alla chiesa di Santa Lucia a Lanciano (CH)
La Chiesa parrocchiale di Santa Lucia, in Lanciano (CH), sorse nel secolo XIII sui ruderi del tempio di Lucina. Antichissima e rinomata era la fiera che si teneva il 13 di dicembre. Il largo innanzi alla chiesa, per consuetudine, era occupato dai venditori di stoviglie, di castagne, di scaldini di terracotta (veggi o “scalline”) che gli sposi acquistavano per offrirlo, con le castagne, alle loro spose. In chiesa dalle prime ore mattutine si regalavano amuleti di stagno, raffiguranti due occhi e nelle ore pomeridiane i fedeli ancora si fanno segnare con la reliquia della santa.
Il folklore dell’orzaiolo
I rimedi popolari per la congiuntivite
Per la congiuntivite la saggezza popolare abruzzese, nonostante reciti
“A uocchie e diente nen ce vo’ niente”
ci si adoperava con i rimedi di un tempo con le “chiarate” o bagnature che a Magliano dei Marsi erano fatte con acqua di lattuga o di malva o con un impiastro di pesti le lumache senza guscio, mentre a Sulmona con l’acqua della vite tagliata o di rose fresche o quella della fonte dove si erano abbeverati i cavalli.
Le tradizioni di guarigione in diverse località abruzzesi
Il culto popolare di Santa Lucia in diverse località
A Palena (CH) si lessano le uova poi si dividono in due, si privano dei tuorli per poi metterli sopra gli occhi, legandoli con una fascia, a Francavilla al Mare si utlizza il metodo più famoso: si mette la mano destra sugli occhi pronunciando:
Tre uocchie t’ha ducchiate, non se sa se giùvene, viecchie o maretate, ma tre sante t’ ha ‘jutate,
(Tre occhi t’hanno adocchiato, non si sa se giovani, vecchi o maritati, ma tre santi t’hanno aiutato)
Le tradizioni del 13 dicembre nei paesi abruzzesi
A Castellalto e Teramo si recita:
“Santa Licèjie che sta ‘ncima a llu colle, Piena de vajie e de malancunajie…”
A Ortona a Mare e Tollo (CH) si polverizza lo zucchero ‘ncampéne, (zucchero fino a forma di cono) si mette dentro un cannello, e se zuffle all’occhie: lu zucchere rosceche (rode), l’occhio lacrima e guarisce o si recita, come a Francavilla
“Santa Lucie che va’ a ccavalle, Pija ‘na noce e mannel’ abballe, ncu nnu tanne de fenuocchie, Santa Lucie sta mmezz’ all’ uocchie”.
Le Tradizioni del 13 dicembre in Abruzzo e i Festeggiamenti
Le tradizioni del 13 dicembre in Abruzzo: Le celebrazioni in montagna e altri luoghi
All’imbrunire del giorno dedicato a Santa Lucia, i giovani di Civitella Alfedena e Villetta Barrea accendono grandi falò, preparati raccogliendo la legna offerta dalle famiglie. Il “Fuoco di Santa Lucia” diventa così un evento che unisce la comunità, celebrando la santa con un simbolo di calore e devozione. Le fiamme danzano nel cielo, richiamando la tradizione secolare e il legame profondo tra le famiglie, che partecipano con entusiasmo alla preparazione e alla celebrazione. Questa usanza è diventata un rituale che ogni anno coinvolge i paesi, creando un’atmosfera di festa e di raccoglimento spirituale.
Chiese e luoghi di culto dedicati a Santa Lucia
Il culto della Santa in altri borghi abruzzesi
Un affresco del XII secolo di Santa Lucia si trova all’ingresso della splendida chiesa di Santa Maria in Val Porclaneta, uno dei più interessanti esempi di arte romanica abruzzese.
La Grotta di Farindola
La piccola grotta di Santa Lucia a Farindola (PE) è simbolo di un modesto luogo di culto di cui si sta perdendo la memoria. Solamente gli anziani del paese ricordano i numerosi pellegrini, provenienti dai paesi vicini, che si recavano nel luogo per bagnarsi con l’acqua che sgorga dalla parte inferiore della grotta.
informazioni da:
- Curiosità Popolari Tradizionali di Giuseppe Pitrè
- Costumi Abruzzesi di G. Finamore