Il presidente Mucciconi punta in alto: Giulianova sogna la vittoria tra campionato e Coppa Italia. Scopri la sua strategia per il successo.
Giulianova sogna la vittoria: Mucciconi punta in alto
GIULIANOVA – Da quel suo sfogo dopo la sconfitta contro il Montorio al Fadini è iniziata la risalita. Del resto Alessandro Mucciconi è sempre stato uno di quelli con le idee chiare. Soprattutto sul suo Giulianova. Il presidente non nasconde le sue ambizioni. Le stesse di una piazza gloriosa come quella giuliese, che mai come quest’anno sogna il tanto atteso salto di categoria.
Il sogno del presidente Mucciconi
Giulianova sogna la vittoria. Lui vuole vincere, per riportare il Giulianova in alto. E lo vuole una piazza intera, abituata ad altri palcoscenici. Il presidente Mucciconi è riuscito a far tornare a sognare i tifosi giuliesi. Con la vittoria nella finale regionale di Coppa Italia di Eccellenza contro il Castelnuovo è arrivato il suo primo trofeo da presidente del Giulianova. Adesso il cammino prosegue a livello nazionale. Mercoledì scorso è terminato 0-0 il match d’andata degli ottavi a Venafro. E mercoledì prossimo il Giulianova si giocherà il passaggio del turno al Fadini. In campionato il Giulianova sta guidando la classifica in coabitazione con l’Angolana. La squadra di Cappellacci è reduce dalla vittoria nello scontro diretto contro il Castelnuovo. Dopo aver inanellato una serie di sei vittorie consecutive in campionato. E per di più mettendo insieme ben nove partite concluse a reti inviolate tra campionato e coppa Italia.
Giulianova insegue la vittoria: la svolta con Cappellacci e Triboletti
E pensare che a inizio anno le cose non stavano andando per il meglio. Si era partiti con un progetto tecnico che vedeva Andrea Mosconi in panchina e Sandro Federico ds. Si era anche in odore di ripescaggio in D, con tutto quello che poteva comportare a livello di allestimento della rosa. I risultati sono stati al di sotto delle attese. E così sono arrivate le dimissioni di Andrea Mosconi. Per la panchina la scelta della società è caduta su Roberto Cappellacci. Esonero invece per l’allora ds Sandro Federico e ritorno in giallorosso per Marco Triboletti.
Giulianova punta alla vittoria con una rosa da protagonista
Giulianova sogna la vittoria. La rosa è stata completamente rivoluzionata con innesti di spessore che hanno comportato notevoli sacrifici da parte della società. Sono arrivati calciatori del calibro di Esposito, Barlafante, Tonelli, Carbonelli e altri rinforzi un po’ in tutti i reparti, compreso il comparto under. E che si sono andati ad aggiungere ad una rosa già di per sé competitiva. Del resto questa è una squadra costruita per arrivare fino in fondo su entrambi i fronti, campionato e Coppa Italia. Numeri alla mano, quest’anno il vero valore aggiunto è Michele Cesario. Fino ad adesso 21 gol in stagione per lui. In una rosa che in attacco annovera anche gente del calibro di Valerio Finizio, che quest’anno sta subentrando spesso dalla panchina. Ma che nella passata stagione è stato capace di realizzare 24 gol con la maglia del Casalbordino. Insomma in questo Giulianova per Cappellacci c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Giulianova ambisce alla vittoria: una crescita costruita nel tempo
La riporto indietro al suo sfogo nella partita contro il Montorio, perché a mio giudizio è stata proprio quella la chiave per la risalita. È d’accordo?
«La chiave non è stata quella. C’era bisogno per tutelare la squadra. Sapevamo che era una questione di tempo per mettere dei punti ben precisi. Io non mi arrabbio mai, magari per questo ha fatto così tanto effetto. Ma rientra nella normalità. Da lì in poi è andata bene, ma le basi c’erano».
Primato in classifica con sei vittorie consecutive in campionato. Nove partite senza subire gol tra campionato e coppa. I valori del Giulianova stanno finalmente venendo fuori…
«Sì, c’era una grossa base ed era questione di tempo. Il nostro è un gruppo affiatato con persone nuove. Siamo partiti male e per questo è stato difficile. Ma la strada è ancora lunga, abbiamo messo solo un pezzetto del puzzle. E mi auguro che questo possa essere di buon auspicio».
Per lei è arrivata anche la soddisfazione della Coppa Italia, il primo trofeo della sua presidenza. Che effetto le ha fatto?
«Diciamo che sono più brutte le sconfitte. E quindi le vittorie poi passano subito. Però è stata una bella soddisfazione, è il primo grande obiettivo centrato che ti dà l’entusiasmo per proseguire. Però Giulianova ha una tradizione troppo importante per coccolarsi su una Coppa Italia di Eccellenza».
Il valore aggiunto di questo Giulianova si sta dimostrando soprattutto la rosa ampia che vi sta permettendo di rincorrere i due obiettivi stagionali, campionato e coppa. Lei ha sempre dichiarato senza mezzi termini di voler arrivare in fondo in entrambe le competizioni…
«Noi siamo solo all’inizio di un percorso difficile. E non abbiamo fatto nulla per adesso. Ma se siamo arrivati fino a questo punto e non facciamo niente allora è tutto inutile. Siamo un gruppo importante e possiamo raggiungere insieme i risultati. La nostra è una struttura importante».
In campionato tra Angolana e Castelnuovo chi teme maggiormente?
«Sono entrambe squadre con organici importanti. Noi dobbiamo temere solo noi stessi, dipende tutto da noi».
Ad inizio anno le cose non stavano andando secondo le previsioni, così lei ha deciso di cambiare guida tecnica e direttore sportivo. Cosa vi hanno dato un allenatore come Cappellacci e un direttore sportivo come Marco Triboletti che è tornato in società?
«Marco (Triboletti, ndr) è un fratello. Era stato messo da parte lo scorso anno, ha fatto il corso da direttore sportivo ed è tornato con noi. Cappellacci è un artista. Solo lui può stare in una società come la nostra. Sono soddisfatto del mister, è una persona molto preparata. Anche Marco sono sicuro che crescerà tanto come ds».
In molti vorrebbero rivedere Francesco Giorgini nel Giulianova con un ruolo di supervisione, come direttore tecnico. Lei che idea ha a riguardo?
«Francesco (Giorgini, ndr) è un padre per me, ci conosciamo dall’infanzia. Noi lo scorso anno lo richiamammo, ma lui non se la sentì di entrare in corso d’opera. Lui è la storia del Giulianova, ha un carisma unico. Ben venga che si possa trovare una collaborazione oggi, in quale ruolo ancora non so. Bisogna solo essere orgogliosi che sia nato a Giulianova».
Nella sua strategia futura sono previsti nuovi ingressi per rafforzare la compagine societaria?
«Per forza. C’è molta gente che vorrebbe entrare. Se si vuole strutturare qualcosa di importante va ampliato l’assetto societario. Soprattutto se si dovesse salire va strutturato».