Problemi irrisolti e urgenza di intervento per il carcere di Pescara
Il carcere di Pescara continua a essere al centro di gravi problemi irrisolti, culminate nel recente suicidio di un detenuto e in una rivolta violenta. Il sindaco Carlo Masci sollecita il Governo a intervenire con urgenza. La situazione della casa circondariale è critica da tempo, con condizioni difficili per detenuti e agenti della polizia penitenziaria.
Richiesta di delocalizzazione del carcere
Masci rinnova con determinazione la richiesta, già avanzata nel 2021, per delocalizzare il carcere in un’area meno antropizzata, evidenziando l’urgenza di affrontare una questione ormai insostenibile. Questo trasferimento, oltre a migliorare significativamente la qualità della vita urbana, garantirebbe la costruzione di una struttura moderna ed efficiente, in grado di rispondere alle esigenze attuali. L’attuale collocazione, infatti, rappresenta un evidente detrattore ambientale in una città che sta attraversando un’importante fase di riqualificazione e guarda con ambizione alla fusione con Montesilvano e Spoltore.
Criticità strutturali e carenza di personale
Le difficoltà del carcere pescarese vanno dai problemi strutturali alla cronica mancanza di personale, ostacolando la funzione rieducativa della detenzione. Tanto che il lavoro della polizia penitenziaria diventa insostenibile, mentre i detenuti vivono in condizioni di disagio inaccettabile. Inoltre, la situazione è stata segnalata più volte dai rappresentanti dei lavoratori senza soluzioni concrete.