Virtù Teramane: storia, significato e ricetta del piatto simbolo della primavera abruzzese

Scopri la storia e la ricetta originale delle Virtù Teramane, il piatto tipico abruzzese che celebra la primavera con oltre 30 ingredienti.

Virtù Teramane ricetta originale e storia del piatto abruzzese

Scopri la tradizione che celebra la primavera con oltre 30 ingredienti

Lo sapevi che esiste un piatto abruzzese preparato solo una volta all’anno, con una ricetta che prevede giorni di lavoro e decine di ingredienti? Scopri le Virtù Teramane, molto più di una semplice minestra.

Le Virtù Teramane rappresentano uno dei piatti più iconici della cucina d’Abruzzo, una vera celebrazione della primavera e del rinnovamento. Ricche di sapori, storia e significati simbolici, queste Virtù non sono solo una ricetta, ma un vero rito collettivo che si rinnova ogni primo maggio, tra tradizione, convivialità e passione.

Le origini delle Virtù Teramane e il significato della ricetta tradizionale

Perché questo piatto si chiama proprio “Virtù”? E cosa c’entra la dea Maja con la cucina teramana?

Le radici delle Virtù Teramane affondano in un passato lontano, tra credenze pagane e riferimenti cristiani. Si narra che il piatto abbia origini nell’Ottocento, nato come un modo per “svuotare la dispensa” al termine dell’inverno, utilizzando legumi secchi, avanzi di carne e le prime verdure fresche di stagione. Tuttavia, il nome stesso e il numero simbolico degli ingredienti rimandano a significati ancora più antichi, forse legati alle “virtutes” romane o alla “panspermia” greca, rituali di prosperità e abbondanza.

Alla base c’è l’idea del rinnovamento: si chiude un ciclo, si celebra la fertilità della terra e si accoglie con gratitudine l’arrivo della nuova stagione.

Virtù Teramane e il simbolismo del numero sette nella ricetta originale

Sette tipi di legumi, sette verdure, sette carni, sette paste… e sette ore di cottura: scopri perché il numero 7 è così importante nelle Virtù Teramane.

Un elemento affascinante di questa ricetta è la ricorrenza del numero sette, considerato un simbolo di perfezione, di equilibrio e di sacralità. Secondo la tradizione, il piatto dovrebbe includere sette varietà di legumi secchi, sette legumi freschi, sette verdure, sette aromi, sette tipi di carne e sette formati di pasta. Anche il tempo di cottura richiesto sarebbe di sette ore.

Questa simbologia richiama le sette virtù cristiane e conferisce alla preparazione una dimensione quasi spirituale, trasformando la cucina in un momento di meditazione e di condivisione.

Virtù Teramane ricetta originale: una sinfonia di sapori e stagioni

Non una semplice zuppa, ma una sinfonia di ingredienti che raccontano il passaggio tra inverno e primavera.

Le Virtù Teramane si distinguono per la straordinaria varietà e abbondanza degli ingredienti. Il piatto unisce legumi secchi come ceci, lenticchie, fagioli cannellini, borlotti, cicerchie e fagioli dall’occhio, a legumi freschi come piselli e fave. A questi si aggiungono le verdure di stagione: bietole, spinaci, cicoria, lattuga, indivia, agretti, carote, zucchine, fagiolini, asparagi e carciofi.

Non mancano le erbe aromatiche, dal prezzemolo al basilico, dalla maggiorana alla salvia, fino alla mentuccia e all’alloro, che profumano il piatto e ne arricchiscono il gusto. Fondamentale anche la componente proteica, con carne di maiale in diverse forme: cotenna, piedino, orecchio, pancetta e prosciutto, oltre a piccole polpette di carne macinata.

Infine, la pasta — spesso mista tra secca e fresca, anche colorata con spinaci o carote — aggiunge consistenza e completezza al piatto.

La preparazione delle Virtù Teramane, la ricetta originale: un rito lungo tre giorni

Vuoi provare a preparare le Virtù Teramane a casa? Ecco perché serve pazienza… e almeno tre giorni di lavoro!

La preparazione delle Virtù Teramane non è per chi ha fretta. È una ricetta che richiede organizzazione, tempo e dedizione, seguendo un preciso calendario fatto di tre giorni di lavorazione. Questo tempo è necessario per rispettare la tradizione e per ottenere l’equilibrio perfetto tra tutti gli ingredienti.

Virtù Teramane ricetta originale: Ingredienti (per circa 6-8 persone)

  • Legumi secchi (circa 200 g per tipo): fagioli cannellini, borlotti, dall’occhio, ceci, lenticchie, cicerchie

  • Legumi freschi (circa 200 g per tipo): piselli sgranati, fave sgranate

  • Verdure fresche (circa 200 g per tipo): bietole, spinaci, cicoria, indivia, lattuga, agretti, carote, zucchine, fagiolini, asparagi (opzionali), carciofi

  • Aromi: cipolla, aglio, sedano, prezzemolo, basilico, maggiorana, aneto, salvia, timo, mentuccia, alloro

  • Carni di maiale: carne macinata di manzo per polpettine (300 g), prosciutto crudo (150 g), cotenna (200-300 g), piedino di maiale, orecchio di maiale (opzionale), pancetta a cubetti (100 g)

  • Pasta mista: 300 g tra pasta di grano duro spezzata e pasta fresca all’uovo (anche colorata con spinaci o carote)

  • Altri ingredienti: olio extravergine d’oliva, sale, pepe nero, noce moscata, peperoncino (opzionale), parmigiano grattugiato (per le polpettine)

Procedimento: come si preparano le Virtù Teramane

Primo giorno (sera)

  • Mettere a bagno separatamente in acqua fredda tutti i legumi secchi (tranne le lenticchie) per almeno 12 ore.

  • Mettere a bagno anche la cotenna, il piedino e l’orecchio di maiale per eliminare il sale in eccesso e ammorbidirli.

Secondo giorno (mattina e pomeriggio)

  • Legumi: scolare i legumi secchi e cuocerli separatamente in acqua non salata fino a quando saranno teneri. Cuocere a parte anche le lenticchie. Conservare una parte dell’acqua di cottura per insaporire il brodo.

  • Verdure: lavare, mondare e tagliare le verdure. Le verdure a foglia vanno saltate con olio, aglio e cipolla. Le altre, come carote e zucchine, vanno cotte separatamente, mantenendole al dente.

  • Carni: lessare le parti di maiale fino a renderle tenere. Scolarle, lasciarle raffreddare e tagliarle a pezzi.

  • Polpettine: impastare la carne macinata con un uovo, parmigiano, sale, pepe e noce moscata. Formare piccole polpette e rosolarle in padella.

  • Pasta fresca (opzionale): preparare l’impasto e colorarlo con puree di spinaci o carote, quindi realizzare diversi formati di pasta.

Terzo giorno (mattina)

  • In una pentola capiente, soffriggere la cipolla con olio, pancetta e prosciutto a dadini.

  • Aggiungere le carni, le polpettine, i legumi cotti e le verdure. Mescolare con delicatezza.

  • Coprire il tutto con brodo vegetale, aggiungendo anche un po’ dell’acqua di cottura dei legumi.

  • Insaporire con le erbe aromatiche tritate e qualche foglia di alloro. Aggiustare di sale e pepe, aggiungere peperoncino se desiderato.

  • Cuocere a fuoco dolce per almeno un’ora, fino anche a sette ore nelle versioni più tradizionali, mescolando di tanto in tanto.

Aggiunta della pasta e tocco finale

  • Cuocere la pasta separatamente in abbondante acqua salata. Scolarla al dente e unirla solo alla fine nella pentola con il resto degli ingredienti, poco prima di servire, per evitare che scuocia.

Consigli utili per una preparazione perfetta

  • Non buttare l’acqua di cottura dei legumi: utilizzala per insaporire il brodo e dare maggiore corpo alla zuppa.

  • Scegli il brodo più adatto al tuo gusto: vegetale per una versione più leggera, o di maiale per un sapore più intenso e deciso.

  • Lascia riposare prima di servire: almeno mezz’ora, oppure anche il giorno prima, per un risultato ancora più ricco e saporito.

  • Polpettine piccole e rosolate bene: così restano compatte e si integrano perfettamente con il resto degli ingredienti.

  • Pasta mista e colorata: spezzare i formati a mano e, se vuoi dare un tocco creativo, aggiungi pasta fresca colorata con verdure.

Le Virtù Teramane, simbolo di comunità e condivisione

Oltre al sapore unico, ciò che rende le Virtù Teramane così speciali è lo spirito con cui vengono preparate e condivise. Questo piatto racconta di famiglie che si riuniscono, di dispense svuotate con gratitudine, di vicini che si scambiano assaggi in un gesto di amicizia e buon auspicio.

Ogni cucchiaio racchiude un pezzo di storia, un rito che si ripete da secoli, celebrando non solo la primavera, ma anche la forza di una comunità che non dimentica le proprie radici.

La Redazione de La Dolce Vita
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