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Nuovo Reperto al Museo dei Fossili e delle Ambre

A San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pe)

Un nuovo straordinario reperto si aggiunge alla collezione del Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pe). Sabato 1 giugno, alle 17, presso il cortile del Convento di San Nicola di San Valentino, sarà presentato il calco originale del cranio fossile della Noriphoca gaudinii.

locandina evento

La Scoperta del Cranio Fossile

Nella seconda metà dell’Ottocento, a pochi chilometri dal paese di Roccamorice, i ricercatori rinvennero il cranio fossile della Noriphoca gaudinii in una miniera a cielo aperto di calcare bituminoso. Questo reperto, risalente al tardo Oligocene-Miocene inferiore, ovvero circa 23 milioni di anni fa, rappresenta, secondo studi recenti, una delle foche più antiche finora note a livello mondiale.

Descrizione del Reperto

Nel 1870, Guglielmo Guiscardi descrisse per la prima volta il cranio di foca di dimensioni piuttosto grandi (l’animale raggiungeva circa tre metri) come Phoca gaudinii. Da allora, il Museo paleontologico dell’Università Federico II di Napoli ha conservato il cranio. Oggi, inoltre, il Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino conserverà il calco originale del cranio.

L’Ecosistema del Passato

Ventitré milioni di anni fa, l’acqua salina e tropicale che copriva in gran parte la Maiella ospitava densamente pesci e i loro predatori. Di conseguenza, questo mammifero pinnipede era presente nella regione.

Interventi alla Presentazione

Alla presentazione del reperto interverranno diverse personalità: Antonio D’Angelo, sindaco di San Valentino; Alessandro D’Ascanio, sindaco di Roccamorice; Chiara Delpino, soprintendente ABAP Chieti-Pescara; Maria Isabella Pierigé, soprintendenza ABAP Chieti-Pescara; Lucio Zazzara, presidente Parco Nazionale della Majella; Beniamino Gigante, Associazione Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre; Maria Adelaide Rossi, paleontologa

Conoscere la Storia della Vita sulla Terra

L’evento rappresenta un’importante occasione per scoprire e apprezzare un pezzo significativo della storia naturale, arricchendo ulteriormente il patrimonio del Museo dei Fossili e delle Ambre e offrendo al pubblico la possibilità di conoscere meglio la storia della vita sulla Terra.