Da Il Messaggero a Il Centro: la nuova casa degli Abruzzesi nel mondo
L’AQUILA – Dopo 20 anni e oltre 2.000 personaggi recensiti, la rubrica settimanale di Dom Serafini sugli “Abruzzesi nel mondo” cambia testata. Passa dalla prima pagina dell’edizione Abruzzo de “Il Messaggero” alle pagine regionali del quotidiano abruzzese “Il Centro”.
Il passaggio è stato inaugurato con un’intervista allo stesso Serafini, giornalista di Giulianova residente a New York City. L’intervista è apparsa nell’edizione del 19 aprile de “Il Centro”.
La rubrica vera e propria ha preso avvio la domenica di Pasqua. Per l’occasione, Serafini ha pubblicato un ampio servizio su come gli Abruzzesi d’America vivono la festività pasquale e con quali tradizioni.
Obiettivi della rubrica: far conoscere i successi degli expat abruzzesi
Scopo della rubrica di Dom Serafini è far conoscere in Abruzzo i traguardi raggiunti e i successi ottenuti dagli emigrati ed espatriati abruzzesi. Intende anche evidenziare il contributo che essi rendono alla terra d’origine.
Con i suoi servizi, Serafini non ha solo l’obiettivo di offrire dall’estero un’informazione puntuale, formativa e culturale. La sua rubrica ha anche uno scopo pratico: fornire esempi ai giovani che vogliano intraprendere una carriera all’estero.
Allo stesso tempo, vuole essere utile – attraverso le vite che racconta – anche agli amministratori locali e regionali. Il fine è incentivare politiche tese a valorizzare e mantenere in Abruzzo i giovani talenti, creando opportunità di lavoro e di ricerca nella regione.
Da emigrati a expats: il nuovo volto dell’Abruzzo all’estero
Quella che una volta veniva chiamata emigrazione è oggi in buona parte rappresentata dagli “expats”. Si tratta di giovani laureati che vanno all’estero per proseguire la loro formazione, con dottorati e master.
Una volta terminati gli studi, molti di loro trovano buone opportunità di occupazione nei Paesi ospitanti o decidono comunque di restare a lavorare all’estero.
È la cosiddetta “fuga di cervelli”, una locuzione sommaria ma efficace, che descrive un fenomeno dannoso per il Paese. L’Italia, infatti, è ancora incapace di offrire un futuro alle sue migliori intelligenze.
Il termine “emigrato” è ormai superato. Molti giovani si definiscono semplicemente “espatriati”.
Gli “expats” sono spesso laureati in discipline scientifiche, ingegneristiche, mediche, economiche e informatiche. Sono professionisti o artisti.
Un tempo, invece, con il termine “emigrante” si indicava il lavoratore non qualificato, o con una formazione solo basilare.
Lo spopolamento dell’Abruzzo: numeri e cause di un’emergenza
Dal 2013 al 2024 l’Abruzzo ha registrato un calo significativo della popolazione. Nel 2013 la popolazione residente era di 1.334.939 abitanti, mentre nel 2024 è scesa a 1.269.571 abitanti, con una diminuzione di 64.368 persone in poco più di un decennio. Il fenomeno dello spopolamento è attribuito a diversi fattori, tra i quali il calo della natalità, l’invecchiamento della popolazione e l’emigrazione verso altre regioni o Paesi. Questo trend demografico pone un forte interrogativo alla classe dirigente abruzzese, politica ed amministrativa, è la sfida più importante per la regione, in tutte le sue articolazioni istituzionali ed economiche. È una chiara indicazione ad investire in misure di sviluppo durature che incentivino l’occupazione giovanile, specie di giovani con alta formazione, per consentire loro di lavorare in Abruzzo e formare nuove famiglie, grazie a politiche mirate e adeguati servizi di sostegno.
Serafini continua il racconto di eccellenze abruzzesi nel mondo
Dom Serafini, sulle pagine de “il Centro”, continuerà a raccontare storie di vita e di successo degli Abruzzesi nel mondo. Uomini e donne che in terra straniera hanno saputo guadagnarsi stima e considerazione nei Paesi d’accoglienza, conquistando posizioni di rilievo in quelle società grazie alla loro serietà, all’ingegno e alla creatività. Storie di personaggi abruzzesi che andranno ad aggiungersi alle oltre duemila raccontate finora. L’opera di Serafini è meritoria, ma è soprattutto utile al nostro Abruzzo.
Un patrimonio da valorizzare: l’Abruzzo fuori confine
Sarà bene, infatti, che le Istituzioni abruzzesi considerino l’altro Abruzzo, quello fuori i confini, come una importante risorsa. Giova ricordare a classi dirigenti sovente poco attente all’attualità della nostra emigrazione, talvolta giudicata secondo triti stereotipi piuttosto che nella realtà, come gli Abruzzesi all’estero hanno saputo conquistarsi rispetto e ammirazione, fino a rivestire ruoli significativi nelle università, nell’economia, nella ricerca, nell’imprenditoria, nell’arte, persino nei Parlamenti e nei Governi dei Paesi di accoglienza. Questa nuovo impegno giornalistico di Dom Serafini sulle pagine del quotidiano “il Centro” può offrire ai lettori un importante contributo di conoscenza dell’altro Abruzzo fuori confine e di un’informata coscienza del suo straordinario valore.
di Goffredo Palmerini