fbpx

Rocca, Torre e Fortezza: Il fascino aquilano in tre tappe

Abruzzo: Itinerario Storico da Scoprire: Rocca, Torre e Fortezza

Abruzzo: Itinerario Storico da Scoprire: Rocca, Torre e Fortezza- Immergiti nella storia e nella bellezza di queste fortificazioni.

Un Patrimonio di Fortificazioni in Abruzzo

“Borghi, città e palazzi fortificati, castelli e fortezze, barbacane e rocche, torri e torrioni, residenze e recinti di difesa. Sono circa 700 i fortilizi costruiti in Abruzzo a partire dal V secolo, molti dei quali sono giunti a noi in buono stato di conservazione, in particolare quelli che oggi ospitano musei e archivi storici”. L’Abruzzo – soprattutto quello interno – fino al tardo medioevo e al secolo moderno ha donato gioielli di architettura di rara bellezza, come la Rocca Calascio (XII secolo), il Forte Spagnolo a L’Aquila (1534-1567) e la Fortezza Borbonica di Civitella del Tronto (1564-1576).

Il Ruolo Strategico dell’Abruzzo e le sue Torri di Avvistamento

Il gran numero e la varietà di tipologie di castelli in una regione dal paesaggio aspro e isolato sono dovuti anche al suo ruolo di terra di confine, di passaggio obbligato sia in direzione Nord-Sud che in quella Est-Ovest, che si trattasse dell’Impero Romano d’Oriente e dei Normanni prima o del Regno delle Due Sicilie poi. Ecco perché, insieme a castelli e borghi fortificati, le torri di avvistamento sono numerose, avendo giocato un ruolo fondamentale nell’economia e nella difesa del territorio.

In Viaggio tra le Torri di Avvistamento Abruzzesi

Le torri di Acciano, Bussi sul Tirino, Forca di Penne, Caporciano, Castel di Ieri, Celenza sul Trigno, Cepagatti, Cerrano a Pineto, Monte Gualtieri a Cermignano, Gioia dei Marsi, Giulianova, Guardiagrele, Introdacqua, Martinsicuro, Mosciano Sant’Angelo, Pescina, Santo Stefano di Sessanio, Trasacco e Punta Penna a Vasto – per non citare anche speroni e puntoni – raccontano di una regione continuamente sotto attacco, attraversata in lungo e in largo da longobardi e crociati, da normanni e saraceni, da lanzichenecchi e capitani di ventura e da eserciti di ogni bandiera, come austriaci, francesi e spagnoli.

Abruzzo: Itinerario Storico da Scoprire
Rocca Calascio

Alla Scoperta della Provincia Aquilana: Rocca Calascio

Voler dedicare un giorno di vacanza alla visita dei castelli vuol dire conoscere a fondo la storia del territorio. Volete un consiglio? Dedichiamo una giornata a tre tesori della provincia aquilana, partendo di buon mattino per raggiungere Calascio e la sua meravigliosa Rocca. Per chi ama la lentezza si consiglia di uscire al casello dell’A25 Bussi-Popoli per poi prendere la direzione L’Aquila. Giunti al bivio di Ofena, si gira a destra e si comincia a salire fino al paese, un borgo fortificato che tra la fine dell’VIII e gli inizi del IX secolo era posseduto dai monaci volturnensi.

La Magia di Rocca Calascio

Dopo essere saliti con l’auto alla sommità del paese, un ripido percorso da fare a piedi vi porterà ad ammirare innanzitutto la chiesa di Santa Maria della Pietà, ai piedi della fortificazione resa nota dai set di celebri film internazionali: “Lady Hawk” e “Il nome della Rosa” in primis. Passato il ponte di legno, si entra nella Rocca vera e propria, e da lì lo scenario che vi attende è mozzafiato. A 1460 metri di altitudine si ammirano le valli sottostanti e la cima di Monte Bolza, e non è raro vedere il volo sospeso delle aquile a poche decine di metri da voi. Rocca Calascio è considerata a ragione il simbolo dell’Abruzzo.

Abruzzo: Itinerario Storico da Scoprire. Il Borgo di Santo Stefano di Sessanio

Un’ora di visita, l’acquisto del formaggio e dei salumi tipici della zona e poi si torna in auto. In 15 minuti si giunge al borgo fortificato di Santo Stefano di Sessanio, eletto tra i più belli d’Italia, interamente costruito con la pietra calcarea bianca. Simbolo di Santo Stefano è la Torre Medicea, da aprile di quest’anno “liberata” dalle impalcature e riportata alla sua antica bellezza dopo la distruzione del terremoto del 2009. La Torre venne costruita nel 1500, quando il feudo passò dalla famiglia Piccolomini ai Medici di Firenze, che migliorarono il borgo e le mura di difesa.

L’Influenza dei Medici a Santo Stefano

Con il dominio dei Medici infatti gli edifici di Santo Stefano sono stati arricchiti con eleganti decori in pietra e muratura, come i portali ad arco con formelle fiorite, o le finestre in pietra decorate a mano e le bifore.

Sulla porta di ingresso di sud-est svetta lo stemma della Signoria di Firenze, che in questo incantevole borgo ha lasciato il segno della sua raffinata civiltà.

La potente famiglia fiorentina aveva in Abruzzo una fonte di rifornimento di lana di pecora, e non si può neanche escludere che i primi vitigni di Montepulciano toscano cominciarono a essere introdotti nella regione proprio grazie alla “via della lana”.

Prodotti tipici

Una Passeggiata nel Borgo e un Pranzo Tipico

La passeggiata nel borgo, l’acquisto di prodotti artigianali e dell’agricoltura di montagna (famose le lenticchie di Santo Stefano) e il pranzo in uno dei ristoranti tipici che si trovano nel borgo o sul lago chiuderanno degnamente la prima parte della giornata.

Barisciano: Itinerario Storico da Scoprire
Barisciano

L’Aquila e il Forte Spagnolo

Terminata la visita a Santo Stefano si scende in direzione Barisciano e poi si riprende la statale 17, questa volta in direzione L’Aquila, per ammirare il centro storico magistralmente ristrutturato e il Forte Spagnolo, sede del Museo Nazionale d’Abruzzo che dal 2015 ha trasferito la sua collezione principale nell’ex mattatoio di largo Tornimparte. Il Forte Spagnolo conserva anche lo scheletro di un esemplare di mammuth. Il museo è aperto nei giorni feriali dalle ore 8,30 alle 19, mentre il castello va visto dall’esterno, con il suo fossato, il suo parco e l’auditorium realizzato da Renzo Piano.

Forte Spagnolo

La Storia del Forte Spagnolo e della Decadenza di L’Aquila

Al contrario di quello che si può credere, la storia del Forte Cinquecentesco è legata alla decadenza di L’Aquila come terza città del Regno di Napoli. Nel febbraio del 1529, mentre Michelangelo intraprendeva a Firenze i lavori di ammodernamento e rafforzamento delle mura, L’Aquila era occupata dai “lanzi” di Filiberto d’Orange, viceré e luogotenente generale del Regno di Napoli. Avendo la città aperto le porte ai francesi, la repressione adottata da d’Orange fu durissima, tanto che non risparmiò neanche i tesori delle chiese, che vennero fusi in nome del pagamento del “taglione” imposto come riscatto del mancato saccheggio della città.

La Costruzione del Bastione e il Simbolo della Servitù

Con questo fiume di soldi, il viceré diede il via alla costruzione del bastione nel punto più elevato della città, simbolo tangibile della nuova condizione di servitù nella quale era stata relegata la nobile L’Aquila. Dalla vicina fontana luminosa, opera dell’artista Nicola D’Antino realizzata nel 1934, si accede al corso principale della città, attraverso il quale si accede nel bellissimo borgo ristrutturato e che invita a visitare sia la basilica di San Bernardino, con la sua celebre scalinata, che la centralissima piazza Duomo.

Concludere la Giornata con un Aperitivo nel Centro di L’Aquila

Aperitivo d’obbligo in uno dei caffè e dei locali del centro, quindi ritorno a casa con gli occhi e la mente ancora ebbri di bellezza e di storia.