Addio a Mario Vargas Llosa, gigante della letteratura mondiale

Addio Mario Vargas Llosa: si è spento a 89 anni il Premio Nobel per la Letteratura. Con i suoi romanzi ha segnato profondamente la cultura.

Addio Mario Vargas Llosa: Nobel della letteratura mondiale

“Il romanzo è finzione, è menzogna, eppure ci dice più della verità di mille saggi.” – Mario Vargas Llosa

Lutto nel mondo della cultura. Si è spento a Lima, domenica 13 aprile 2025, lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la Letteratura nel 2010 e membro dell’Académie française, all’età di 89 anni. A darne l’annuncio è stato il figlio maggiore Álvaro, con un messaggio condiviso sui social e firmato anche dai fratelli Gonzalo e Morgana: “È con profonda tristezza che annunciamo che nostro padre è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace.”

Negli ultimi mesi si erano moltiplicate le voci sul peggioramento delle sue condizioni di salute, mentre Vargas Llosa era tornato a vivere nella capitale peruviana. “È alla vigilia dei 90 anni, un’età in cui bisogna ridurre un po’ l’intensità delle proprie attività”, aveva dichiarato lo stesso Álvaro lo scorso ottobre, senza entrare nei dettagli della malattia. Durante la pandemia da Covid, lo scrittore aveva già affrontato un lungo ricovero ospedaliero.

Una vita tra letteratura e impegno civile

Autore prolifico e figura centrale della narrativa latinoamericana, Vargas Llosa aveva ricevuto il Nobel per la Letteratura per aver raccontato la “cartografia delle strutture del potere”. Era stato premiato anche per la sua capacità di descrivere con lucidità “la resistenza, la rivolta e la sconfitta dell’individuo”.
È stato il primo scrittore peruviano a ricevere il più prestigioso riconoscimento letterario mondiale. Con la sua opera ha attraversato le trasformazioni storiche, sociali e culturali del Novecento e del nostro secolo.

Intellettuale impegnato, non ha mai separato il ruolo dello scrittore da quello del cittadino. Ha partecipato attivamente alla vita politica del suo Paese e del mondo ispanico. Nel 1990 si era anche candidato alla presidenza del Perù.

L’eredità di un romanziere totale

Per Vargas Llosa, il romanzo era il genere letterario per eccellenza. “Solo il romanzo può beneficiare dell’intera esperienza umana”, sosteneva. Seguiva le orme di Gustave Flaubert, suo maestro ideale.
La sua vasta produzione è pubblicata in Italia da Einaudi. Tra i suoi capolavori si ricordano La città e i cani, La guerra della fine del mondo, La zia Julia e lo scribacchino, Conversazione nella «Catedral» e La festa del Caprone.
Negli ultimi anni aveva pubblicato anche Crocevia e Le dedico il mio silenzio (2024).

Romanzi, saggi, racconti e articoli: ogni pagina firmata da Vargas Llosa è una testimonianza profonda dell’essere umano, delle sue contraddizioni e dei suoi sogni. Con la sua scomparsa, il mondo perde una voce colta, ironica, appassionata. Ma il suo lascito continuerà a parlarci, a interrogarci, a commuoverci.

Mario Vargas Llosa resterà, come i grandi, vivo nelle parole che ha scritto.

di Carlo Di Stanislao

La Redazione de La Dolce Vita
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