Avventura in Laos: emozionante trekking tra montagne selvagge e tradizioni. Un viaggio che unisce sfide fisiche e cultura. di Marzia Falcone
Avventura in Laos: Emozionante Trekking e Cultura
Emozioni ad alta quota: un’abruzzese alla scoperta del Laos
La genesi del viaggio stile Bear Grylls
L’approccio a questo viaggio iniziò in una calda giornata di luglio. Con l’obiettivo di affrontare le montagne selvagge e inesplorate del Laos, un paese affascinante e misterioso, la preparazione richiedeva meticolosa attenzione ai dettagli. La scelta dell’attrezzatura diventò il primo passo fondamentale.
Con lo zaino pronto e lo spirito avventuroso, iniziò un viaggio che prometteva di essere non solo una sfida fisica, ma anche un’esperienza di crescita personale, immersi nella bellezza incontaminata e nelle tradizioni antiche del Laos.
La Valigia per un’Avventura Emozionante, Cosa ho portato
La preparazione del mio bagaglio iniziò con attenzione maniacale ai dettagli, consapevole che ogni scelta avrebbe potuto fare la differenza tra il successo e il fallimento del mio viaggio di 18 giorni attraverso le montagne del Laos. L’obiettivo era chiaro: ridurre il peso senza sacrificare la funzionalità e la sicurezza. Dopo mesi di ricerche e test, selezionai capi tecnici e leggeri, scelti per la loro resistenza e versatilità. Ogni articolo era stato provato in situazioni simili, perché trovarsi nel bel mezzo della foresta con una scarpa rotta o senza adeguate protezioni avrebbe potuto trasformare un’avventura entusiasmante in un incubo.
Il mio bagaglio, uno zaino robusto ma incredibilmente leggero, pesava complessivamente 6 kg. per contenere tutto ciò di cui avevo bisogno per tutto il viaggio di 18 giorni.
Allenamento per il Trekking nel Laos Selvaggio, Come mi sono allenata prima di partire
La preparazione fisica per questo viaggio epico iniziò molti mesi prima della partenza. Sapevo che affrontare le montagne del Laos avrebbe richiesto non solo resistenza, ma anche forza e adattabilità. Mi sono quindi dedicata a un regime di allenamento rigoroso e metodico, che mi avrebbe preparata a ogni possibile sfida.
Ogni giorno, sotto il sole rovente, percorrevo chilometri e chilometri di sentieri accidentati, sfidando le salite più ripide e le discese più impegnative. Indossavo gli stessi capi tecnici e le scarpe che avrei portato con me in Laos, per abituare il mio corpo e testare la loro resistenza e comodità. Volevo essere sicura che niente avrebbe ostacolato il mio cammino una volta immersa nella giungla e nelle montagne laotiane.
Arrivo in Thailandia: Il Primo Passo verso l’Avventura
Dopo un lungo volo, atterrai finalmente a Chiang Rai, il mio punto di ingresso verso il misterioso Laos del Nord. L’eccitazione per l’avventura che mi attendeva superava di gran lunga la stanchezza del viaggio. Appena uscita dall’aeroporto, il caldo umido della Thailandia mi avvolse come un abbraccio, segnando l’inizio della mia esplorazione.
La prima tappa era la reception del mio piccolo hotel, dove speravo di ottenere informazioni sul bus internazionale per il Laos, diretto a Nam Tha. Tuttavia, le cose non andarono come previsto. Gli addetti alla reception sembravano confusi, e le risposte che ricevevo erano vaghe e contraddittorie. Sentivo crescere un senso di frustrazione, ma non potevo permettermi di perdere tempo.
Ricordai allora le ricerche fatte nei mesi precedenti. Grazie a forum di viaggiatori e blog di avventura, avevo raccolto dettagli preziosi sui trasporti locali. Mi affidai a queste informazioni, ben consapevole della loro maggiore affidabilità rispetto a quella dei poco informati impiegati dell’hotel. Consultai le note sul mio smartphone, che mi guidarono verso la giusta direzione.
La città di Chiang Rai era un mix affascinante di vecchio e nuovo, con i suoi mercati vivaci e i templi scintillanti che contrastavano con il traffico caotico e i moderni edifici. In questo scenario, mi feci strada verso il bus, il mio zaino saldo sulle spalle, piena di determinazione.
Arrivo in Laos. Scoprire il Laos: Emozionante Escursione e Cultura
Finalmente salii sul mezzo che mi avrebbe portata dalla Thailandia al Laos. Mentre il bus attraversava il confine, sentii un misto di eccitazione e trepidazione. Giunta al posto di controllo, pagai il mio visto da 35 dollari e, con il timbro sul passaporto, entrai ufficialmente nel Laos.
Il viaggio verso Nam Tha durò circa 8-9 ore, con soste brevi per permettere ai passeggeri di sgranchirsi le gambe e rinfrescarsi. Osservai il paesaggio mutare fuori dal finestrino: colline verdi e rigogliose, piccoli villaggi disseminati qua e là, e una natura incontaminata che prometteva avventure indimenticabili. Il tempo passava lentamente, ma l’attesa aumentava la mia curiosità e il desiderio di esplorare.
Arrivai a destinazione quando ormai era buio. La stanchezza del viaggio si fece sentire, ma sapevo che mancava ancora un ultimo tratto per raggiungere il centro di Nam Tha, situato a circa 8 km dalla stazione dei bus. Iniziai a cercare un tuk tuk, ma presto scoprii che qui, in questa parte remota del Laos, i tuk tuk erano rari. Invece, esisteva un servizio di bus taxi, un’alternativa economica che costava solo 100 kip, pochi euro.
Mentre il bus taxi si muoveva lentamente verso il centro di Nam Tha, mi rilassai, ascoltando le conversazioni in lingue sconosciute e osservando le luci sparse delle case che passavano. Sapevo che questo era solo l’inizio di una grande avventura, e non vedevo l’ora di scoprire tutto ciò che il Laos aveva da offrire. Quando finalmente arrivai nel cuore della città, il viaggio era completato, ma l’esplorazione era appena iniziata.
Cenni di storia
Il Laos è abitato fin da 40.000 anni fa, con insediamenti stabili dal 4.000 a.C. lungo il Mekong. Dal X secolo fu occupato da popolazioni thai e tribù hmong-mien. Nel XIV secolo, Fa Ngum unificò vari principati creando il regno di Lan Xang, che si suddivise in tre regni nel XVII secolo.
Nel XIX secolo, la Francia rese il Laos un protettorato. Dopo l’indipendenza nel 1953, il paese fu segnato da conflitti tra fazioni realiste, neutraliste e comuniste. Dal 1964, gli Stati Uniti bombardarono il Laos orientale durante la Guerra del Vietnam, esacerbando il conflitto interno. Nel 1975, nacque la Repubblica Democratica Popolare del Laos, che mantenne legami con il Vietnam comunista.
Negli anni ’80, il Laos nazionalizzò l’economia, ma iniziò riforme verso il mercato dal 1989. Negli anni ’90, affrontò una grave crisi economica e reagì puntando sul turismo per stimolare la ripresa.
La Serenità e la Spiritualità del Laos
Il Laos è un paese che incarna un profondo senso di calma e serenità, come descritto dal famoso giornalista e scrittore Tiziano Terzani.
Vientiane, la capitale, è un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente. Nonostante sia affollata, mantiene una tranquillità unica, con i suoi viali alberati, i templi dai tetti spioventi e le ville coloniali che raccontano storie di un’epoca passata. I profumi portati dal vento del Mekong, tra cui quello del pane appena sfornato, eredità del dominio francese, aggiungono un tocco di familiarità a questa città esotica.
Luang Prabang, d’altra parte, è la capitale spirituale del Laos, un luogo di grande splendore e devozione religiosa. Vista dall’alto, la città appare come un mosaico di stupa dorati che brillano nel verde lussureggiante, simili a fiori sbocciati in un prato. Ogni mattina, le strade di Luang Prabang si animano con la processione dei monaci, che sfilano a piedi nudi per ricevere il riso dai fedeli inginocchiati. Questo rituale, aperto anche ai viaggiatori, è un autentico e toccante spettacolo di fede e tradizione, che permette di immergersi profondamente nell’anima spirituale del Laos.
L’accoglienza in Laos
Avventura in Laos: Emozionante Trekking … L’arrivo in Laos fu segnato da un’accoglienza piuttosto ruvida. L’autista del bus taxi, unico nella zona, si mostrò scorbutico, forse per la lunga giornata di lavoro o per la rarità del servizio che offriva. Giunsi finalmente alla guesthouse prenotata tramite AGODA, solo per scoprire che non era all’altezza delle recensioni. Fortunatamente, la sosta era prevista per una sola notte.
Cena al mercato
La cena fu il vero punto di svolta della giornata. Decisi di esplorare il night market, uno dei mercati più affascinanti del Laos. Dopo il tramonto, il mercato si animava con centinaia di bancarelle colorate che esponevano ogni tipo di prodotto: pietanze tipiche della cucina laotiana, prodotti artigianali, occhiali da sole contraffatti e t-shirt con la bandiera nazionale. L’atmosfera era simpatica e vivace, rendendo l’esperienza memorabile. Anche se non avevo intenzione di fare shopping, il Vientiane Night Market offriva una perfetta occasione per ammirare il tramonto sul grande fiume Mekong, arricchendo la serata con un tocco di magia.
Si prenota la scalata
La mattina successiva, dopo la colazione, mi diressi presso il chiosco Hiker per prenotare un trekking di tre giorni. Il pacchetto, al costo di 60 euro, comprendeva un’esperienza unica: una notte di pernottamento all’aperto nella giungla, una seconda notte in un villaggio locale e tutti i pasti inclusi. La prospettiva di immergersi nella natura selvaggia del Laos e di vivere un’avventura autentica mi riempì di entusiasmo e aspettative.
Avventura in Laos: Emozionante Trekking, La prenotazione scritta sulla lavagna
Al chiosco Hiker, decisi di fare un piccolo esperimento per trovare compagni di viaggio. Chiesi di scrivere la mia prenotazione su una lavagna posta all’esterno dell’agenzia, con l’idea che qualcuno potesse leggere l’informazione e decidere di aggregarsi, dividendo così le spese del trekking. La lavagna divenne un annuncio improvvisato, un invito aperto a chiunque fosse interessato a unirsi all’avventura.
Il compagno di viaggio
L’idea si rivelò vincente. Nel tardo pomeriggio, un altro viaggiatore si unì a noi. Giorgio, un italiano residente ad Hanoi, si presentò con entusiasmo. All’inizio era un po’ scettico nel vedere che una donna partecipava alla scalata, temendo forse che non fossi all’altezza dell’impresa. Tuttavia, Giorgio si rivelò un ottimo compagno di viaggio: ben allenato, cordiale e pronto a condividere l’avventura. La sua presenza aggiunse un ulteriore elemento di compagnia e sicurezza al nostro gruppo.
Il costo del biglietto
La mia ricerca anticipata aveva confermato che l’agenzia Hiker era tra le più corrette, dividendo equamente i profitti con le popolazioni delle tribù locali. Questo aspetto etico mi rassicurava, sapendo che il denaro speso avrebbe contribuito al benessere delle comunità locali.
In giro con lo scooter
Con la giornata libera prima del trekking, decisi di affittare uno scooter per 50 kip, l’equivalente di un euro. Con il vento tra i capelli e senza casco, come era comune da queste parti, mi avventurai nei dintorni. Qui, il casco era considerato un accessorio superfluo e il rischio di incidenti quasi inesistente, dato il ritmo lento del traffico locale. Attraversai villaggi pittoreschi e paesaggi mozzafiato, godendomi la libertà di esplorare a mio ritmo. Questo piccolo viaggio in scooter mi permise di assaporare la serenità e la bellezza del Laos, un preludio perfetto alla grande avventura che ci aspettava.