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Una poetessa dimenticata: Vittoria Aganoor

Una poesia di Vittoria Aganoor

La bella bimba dai capelli neri

è là sul prato e parla e gioca al sole.

Io so quei giochi e so quelle parole;

rido quel riso e penso quei pensieri.

Son io la bimba dai capelli neri.

Ed anche io vedo una fanciulla bruna,

gli occhi sognanti al ciel notturno fisi.

Quante chimere e quanti paradisi

negli occhi suoi! Te li rammenti, o Luna,

gli occhi febei della fanciulla bruna?

Ora è stanca; la penna ecco depose.

e la man preme su le ciglia nere.

Di quanti sogni e quante primavere

vide sfiorir le immacolate rose?

Ora è stanca; la penna ecco depose.

Chi era Vittoria Aganoor
Luigi Grilli, Poesie complete di Vittoria Aganoor, Le Monnier, 1912

Chi era Vittoria Aganoor?

Vittoria Aganoor (Padova, 1855 ‒ Roma, 1910) era figlia di Edoardo Aganoor, un conte armeno e di Giuseppina Pacini. La sua casa natale, a Padova, è ancora oggi chiamata Casa degli Armeni. Cresciuta in un ambiente familiare difficile, soprattutto per il carattere introverso del padre Edoardo, Vittoria soffrì spesso di crisi depressive. Il suo canzoniere, per Benedetto Croce, era il più bello mai stato composto da donna italiana.

La migliore alunna di Giacomo Zanella

Giacomo Zanella, noto scrittore italiano, fu suo educatore e tanto fu colpito dalla sua penna da spingerla a continuare a scrivere, nonostante i bonari rimproveri del maestro per la grafia spesso illeggibile dell’allieva. Il sodalizio letterario ed affettivo continuò fra i due, testimoniato anche da un fitto scambio epistolare.

Ma quando io le scrivo dimentico per un momento il letterato e il poeta illustre e non ricordo che il suo cuore, scriveva Vittoria Aganoor in una delle tante lettere indirizzate al suo professore.

Un prezioso dono di Giacomo a Vittoria

In una lettera, datata Padova 14 marzo 1872, Giacomo così le annuncia un omaggio molto particolare.

Ottima e cara Vittoria

Affido alla sua custodia questo prezioso scrittarello di Giacomo Leopardi. È di mano del ministro di casa Vito Frati, che dopo avere lungamente e lealmente servito casa Leopardi, non ebbe degno guiderdone (significato: premio) dai nipoti di Giacomo. A me donollo chi fu per qualche anno aio (significato: precettore) e bibliotecario in casa Leopardi. Non occorre dire che lo scritto è inedito.

Pensieri sulle Donne è il titolo dello scrittarello leopardiano per il quale rinvio al pregevole studio di Loretta Marcon.

Chi era Vittoria Aganoor
L’inedito scrittarello dello Zibaldone, Napoli, La scuola di Pitagora editrice, 2019

La morte della madre e la sua prima raccolta lirica

Leggenda Eterna fu la sua prima raccolta di poesia quando aveva 45 anni, dedicata alla memoria della madre. La morte di sua madre la prostrò molto psichicamente anche se fu consolata dal suo matrimonio di amore con il nobile italiano Guido Pompilj.

Chi era Vittoria Aganoor
Leggenda Eterna, Intermezzo Risveglio

Una divagazione sulla sua firma

Fermiamoci qualche secondo in ascolto della sua firma, prima di leggerne una breve e incompiuta analisi.

Chi era Vittoria Aganoor
La Firma di Vittoria Aganoor

Una firma rapida e ondulata in un tracciato elegante con qualche intozzatura (inchiostrature disseminate, segno di emotività) e leggere titubanze grafiche, in particolare nella parte finale. Chiarezza e leggibilità esprimono la fiducia che la persona ha nella propria immagine e nella concezione di sé, ma il volteggio della V iniziale che copre quasi l’intero tracciato parla di desiderio di protezione da interferenze esterne. La grafia viaggia in apparenza con un ritmo buono e creativo, ma gli allungamenti inferiori e una graduale (quasi impercettibile ma significativa) diminuzione del calibro nel nome (gladiolata nella grafologia francese), con alcune angolosità e variazioni di calibro, sono in contrasto con l’apparente chiarezza e controllo, spia di frequenti alternanze umorali.

I suoi ultimi giorni

Si ammalò di cancro e morì a Roma nella notte tra il 7 e l’8 maggio del 1910 all’età di 55 anni. La reazione del marito, che si suicidò sparandosi poche ore dopo, provocò un grande sgomento nei giorni che seguirono.

La sua sete di luce

Ho sviluppato una sete di spazi aperti, un desiderio ardente del sole; un orrore per tutte le nebbie e un terrore per ogni limite.

Parole sigillo queste di Vittoria che ci consegnano una donna, come tante altre ombre femminili della storia, da non dimenticare.

Chi era Vittoria Aganoor

Monica Ferri (grafologa) profilo Facebook

Sitografia:

https://www.blogdipadova.it/vittoria-aganoor-poesia/

https://www.artribune.com/editoria/2022/12/dimenticati-pratesi-vittoria-aganoor-poesia/

http://badigit.comune.bologna.it/fondi/NUOVO3cercasoggetti.asp?testo=Aganoor,%20Vittoria,%201855-1910ù

http://www.superzeko.net/poetry/VittoriaAganoorPoesie.html

https://accademiaolimpica.it/zanella-e-vittoria-anagoor-la-sua-prediletta-scolara/