Scopriamo la cultura abruzzese attraverso i suoi personaggi: Costantino Barbella

Costantino Barbella: Vita e Opere dello Scultore abruzzese

Costantino Barbella nacque a Chieti il 31 gennaio 1852, figlio di Sebastiano Barbella e Maria Bevilacqua, entrambi commercianti. Iniziò la sua carriera artistica modellando figurine in terracotta per presepi, vendute nel negozio del padre. Nel 1872, grazie all’incoraggiamento del pittore Francesco Paolo Michetti, ottenne una borsa di studio per l’Istituto di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di Stanislao Lista.

Carriera Artistica

Dopo gli studi, Barbella tornò a Chieti nel 1874 e si dedicò con passione a temi pastorali ispirati alla vita contadina abruzzese. Creò opere in terracotta e bronzo che raffiguravano scene di vita quotidiana, mettendo in risalto costumi e tradizioni locali. Nel 1875, Vittorio Emanuele II acquistò una delle sue sculture, avviando così il suo riconoscimento nazionale. Inoltre, Barbella partecipò a importanti esposizioni internazionali, come l’Esposizione Universale di Anversa nel 1894 e la III Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 1899, consolidando la sua fama.

Opere Principali

Barbella creò alcune delle sue opere più celebri, come “La Canzone d’amore” (1877), “La Confidenza” (1879) e “Il Tesoro d’Italia”. Attraverso sculture in terracotta o bronzo, raffigurò momenti di intimità e quotidianità, esprimendo con maestria sentimenti universali. Inoltre, il pubblico apprezzò le sue creazioni per la straordinaria capacità di catturare l’essenza autentica della cultura popolare abruzzese.

Riconoscimenti e Onorificenze

Durante la sua carriera, Barbella ottenne numerosi riconoscimenti. Il Belgio lo nominò cavaliere dell’Ordine di Leopoldo II, mentre l’Istituto Reale di Belle Arti di Napoli lo proclamò professore onorario. Inoltre, l’Istituto di Belle Arti di Bologna lo insignì del titolo di accademico onorario, rafforzando così la sua reputazione nel panorama artistico europeo.

Costantino Barbella: Ultimi Anni e Eredità

Negli ultimi anni della sua vita, Barbella si trasferì a Roma e morì quasi cieco nel 1925. Successivamente, Chieti istituì il Museo d’Arte “Costantino Barbella”, che ospita una vasta collezione delle sue opere. Ancora oggi, la sua eredità artistica ispira e influenza profondamente, creando un ponte significativo tra tradizione e innovazione nella scultura italiana.