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Fabriano spegne la macchina F3: l’addio alla carta che ha scritto la storia del Made in Italy

La storica macchina F3 di Fabriano si ferma: stop alla produzione di carta per ufficio, segnando la fine di un’epoca per il Made in Italy.

Fabriano: stop alla produzione di carta per ufficio

Con l’uscita dell’ultima bobina dalla storica macchina F3, pochi istanti prima delle otto del mattino del 10 dicembre, si è chiuso un capitolo importante nella lunga tradizione della carta Fabriano. La fermata definitiva di F3 rappresenta il simbolo di un cambiamento epocale: l’addio alla produzione di carta per fotocopie e per ufficio, un settore che per decenni ha contribuito a definire l’eccellenza del Made in Italy. L’emozione è stata palpabile, con alcuni dipendenti che hanno voluto firmare quel foglio finale, quasi un testimone di un’eredità irripetibile.

Una pagina di storia che si chiude

La decisione ha provocato commozione e sconcerto, non solo tra i lavoratori, ma anche tra i cittadini e gli esperti di un settore che ha dato lustro all’Italia. Sui social è circolato il messaggio: “Si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana“, accompagnato da immagini dell’ultima bobina, divenuta in poche ore un vero e proprio simbolo del cambiamento.

Fabriano: stop alla produzione. L’accordo sulla cassa integrazione e le nuove prospettive

Quasi in contemporanea, a 24 ore dall’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per un anno, firmato a Roma con il blocco dei licenziamenti, si sono svolte le assemblee negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta. I sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Chimici e Rsu hanno sottolineato che, nonostante la chiusura della produzione di Giano srl entro il 31 dicembre 2024, l’azienda conferma l’intenzione di mantenere una presenza sul territorio e di prevedere nuovi investimenti.

Dal 2025 Giano in liquidazione, ma nuove opportunità per i lavoratori

A partire dal primo gennaio, Giano srl sarà posta in liquidazione. L’azienda, tuttavia, si è impegnata a contattare i dipendenti per valutare opportunità di ricollocamento in base alle posizioni aperte all’interno del Gruppo, con particolare attenzione agli stabilimenti Fedrigoni. Inoltre, per i lavoratori assunti da altre società del gruppo, saranno definiti percorsi di formazione finanziati dalla Regione, nella speranza di garantire un futuro professionale solido e adeguato.

Il ruolo delle istituzioni e il coinvolgimento del Poligrafico

I sindacati hanno evidenziato la necessità di guadagnare tempo per individuare soluzioni concrete, in grado di ridurre l’impatto della chiusura. “Sono stati raggiunti risultati significativi”, sottolineano le segreterie nazionali. Tuttavia, secondo il consigliere regionale Pd Maurizio Mangialardi, resta un duro colpo per il territorio. Mangialardi chiede al Governo di coinvolgere il Poligrafico, nella speranza che un intervento istituzionale possa arginare il depauperamento industriale e valorizzare un know-how unico nel panorama italiano.

Un colpo simbolico per la tradizione della carta Fabriano

Lo spegnimento della macchina F3 non è solo un fatto economico, ma rappresenta una ferita simbolica per chi da sempre identifica Fabriano con la carta di qualità. Un patrimonio culturale, prima che produttivo, che rischia di essere disperso. Ora più che mai, la sfida è riuscire a trasformare questa crisi in un’opportunità di rilancio, mantenendo vivo quel legame indissolubile tra territorio, tradizione artigianale e innovazione. Le prossime settimane saranno decisive per capire in che modo la storica vocazione cartaria di Fabriano potrà evolversi, trovando nuove forme e mercati, senza perdere l’essenza che l’ha resa celebre nel mondo.

La Redazione