Il Fiabosco di Sant’Eufemia protagonista al Tg2
La rubrica “Tutto il bello che c’è”, in onda su Rai 2 giovedì 12 dicembre alle 13.30, racconta il Fiabosco di Sant’Eufemia. Questo spazio rappresenta una straordinaria iniziativa culturale e ambientale.
Un’area protetta dell’immaginario
Il Fiabosco, secondo Peppe Millanta, scrittore e fondatore della Scuola Macondo di Pescara, è definito come “un’area protetta dell’immaginario”. In altre parole, rappresenta uno spazio dedicato alla creatività e alla fantasia, dove le idee possono crescere liberamente. In aggiunta a ciò, il progetto intende valorizzare il legame tra narrazione e territorio, stimolando riflessioni sull’importanza delle storie nella vita quotidiana. Pertanto, il Fiabosco non è solo un luogo fisico, ma anche un simbolo di libertà espressiva.
Due ettari nel Parco Nazionale della Maiella
Situato nel Parco Nazionale della Maiella, il Fiabosco si estende per due ettari ed è popolato da fate, diavoli, draghi e altri personaggi leggendari. Infatti, questo luogo magico ospita figure che sembrano uscite direttamente da antiche fiabe e leggende popolari. Inoltre, la presenza di creature fantastiche contribuisce a creare un’atmosfera unica, capace di incantare grandi e piccini. Di conseguenza, il Fiabosco non è solo una destinazione naturale, ma anche un’esperienza culturale e immaginativa.
Al Fiabosco di Sant’Eufemia: Sculture in pietra della Maiella
Nuove realizzazioni grazie alla Fiabosco Academy
Nell’estate 2024, il Fiabosco ha accolto una panchina per turisti e una maschera, frutto della Fiabosco Academy che coinvolge giovani studenti. Ad esempio, questi elementi artistici testimoniano l’impegno della Academy nel creare opere innovative e significative. Inoltre, il progetto mira a ispirare i visitatori attraverso l’arte e a offrire agli studenti un’esperienza formativa unica. Di conseguenza, il Fiabosco si arricchisce di nuovi simboli che ampliano il suo fascino e rafforzano il legame con le nuove generazioni.
Lavoro delle scuole del territorio
Liceo Pàntini Pudente protagonista
Anche gli studenti del liceo Pàntini Pudente di Vasto, sotto la guida del professor Giuseppe Colangelo, hanno partecipato attivamente alla creazione delle sculture. Inoltre, il loro contributo arricchisce ulteriormente il valore artistico e culturale del Fiabosco, mostrando una straordinaria sinergia tra scuola e territorio. Ad esempio, le sculture realizzate testimoniano il talento e l’impegno di questi giovani, supportati da un docente esperto. Di conseguenza, il progetto si configura come un laboratorio creativo che unisce diverse realtà scolastiche in un unico obiettivo comune.
La tradizione degli scalpellini abruzzesi
Le opere rispettano la tradizione degli scalpellini abruzzesi, mantenendo vivo un antico mestiere e valorizzando le risorse del territorio. In questo contesto, il Fiabosco diventa un esempio di come l’arte possa salvaguardare la memoria storica locale. Inoltre, l’uso della pietra della Maiella sottolinea un forte legame con la natura e con le tecniche artigianali del passato. Pertanto, il progetto non è solo un’iniziativa artistica, ma anche un omaggio alle radici culturali dell’Abruzzo e alla sua identità.
Il Fiabosco di Sant’Eufemia: Un’attrazione turistica unica