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Jannik Sinner … il tennista bionico

Jannik Sinner … il tennista bionico

Nell’ambito degli Australian Open di Melbourne, l’ex tennista John McEnroe ha rilasciato un’intervista esclusiva sulla sorprendente ascesa di Jannik Sinner, definendolo “il tennista bionico”.

L’Eredità dei Campioni

McEnroe ha attribuito l’incredibile successo di Sinner a un mix perfetto di talenti ereditati da leggende del tennis come Djokovic, Federer e Nadal, sottolineando che il giovane italiano ha assimilato il 30% delle doti di ciascun campione.

 Il 10% Mancante di McEnroe

In risposta all’osservazione dell’intervistatore, che ha notato un 10% mancante nell’equazione tennistica di Sinner, McEnroe ha scherzosamente indicato che quel 10% è rappresentato dal suo estro tennistico, aggiungendo un tocco di umorismo alla discussione.

Un’Impresa Epica

Il commento finale ha evidenziato l’incredibile impresa di Sinner, descritta come impensabile fino a pochi mesi fa, sottolineando il ruolo fondamentale del tennista italiano nella scrittura di un nuovo capitolo nella storia mondiale del tennis.

Ma Chi è Jannik Sinner?

Jannik Sinner è nato a San Candido, un paese in provincia di Bolzano, il 16 agosto 2001. Figlio di Siglinde e Hanspeter, entrambi di madrelingua tedesca, Jannik cresce all’ombra di un rifugio denominato Fondovalle, o Talschlusshütte. Normale che, in un ambiente simile, il primo contatto col mondo dello sport passi dagli sci. Jannik si dedicherà allo sci alpino fino ai 13 anni, dopodiché accantonerà questa passione per inseguire il sogno del tennis.

Impara a parlare Italiano

Così, nell’estate del 2015 si trasferisce a Bordighera, seguito da Piatti, Andrea Volpini e Cristian Brandi. Ma c’è un problema: Jannik ha frequentato la scuola media tedescofona e non spiccica una parola di italiano! “In Sud Tirolo ci si sente italiani perché si è cresciuti in Italia – ha spiegato in un’intervista- ma la prima lingua è il tedesco e all’inizio non capivo niente di quello che mi dicevano, la gente pensava che fossi irlandese… È in Liguria che ho realmente imparato l’italiano”. Il resto è storia.

L’Abruzzo palestra dei campioni, grazie all’ATP Challenger di Francavilla al Mare, è orgoglioso di aver contribuito a portare il campione a questo risultato storico.