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Il Futuro dei Ghiacci: Nuove Scoperte sull’Antartide e sulla Groenlandia

L’attenzione scientifica si concentra sull’Antartide, ma l’analisi dei ghiacci della Groenlandia è altrettanto cruciale per comprendere l’evoluzione del nostro clima.

Ricerca sui Fossili Antartici

Caterina Morigi, ricercatrice dell’Università di Pisa, ha fornito dettagli sulle recenti scoperte fatte nella Baia di Edisto, in Antartide.

“Stiamo studiando dei fossili prelevati in Antartide che ci permettono di ricostruire paleoambienti, ossia l’ambiente del passato e la circolazione dell’acqua,”

ha spiegato Morigi. Questi fossili, che provengono sia dalla colonna d’acqua sia dal fondo marino, sono fondamentali per i modelli climatici futuri. I dati ottenuti coprono un intervallo di tempo compreso fra i 50 anni dopo Cristo e i 450, una fase di stabilità climatica durante la quale gli organismi vivevano in condizioni ottimali. Tuttavia, l’attuale fase di variabilità climatica, influenzata dall’azione antropocenica, è molto più intensa rispetto alle variazioni naturali del passato.

 L’Importanza della Calotta Glaciale dell’Antartide

Fabio Florindo dell’INGV ha sottolineato l’importanza della calotta glaciale dell’Antartide, divisa tra l’Antartide Occidentale e Orientale. L’Antartide Orientale è relativamente stabile, mentre la parte Occidentale, che è una calotta galleggiante sull’Oceano, è particolarmente vulnerabile al riscaldamento dell’oceano.

“Molte aree dell’Antartide Occidentale stanno collassando,” ha affermato Florindo. “Questa parte contribuisce globalmente con più di 7 metri di innalzamento del livello del mare, e se si sciogliesse completamente, potrebbe contribuire con oltre 10 metri, insieme alla Groenlandia.”

Il progetto SWAIS2C, con il coinvolgimento di ricercatori italiani, è in corso per studiare l’evoluzione della calotta glaciale nel passato geologico, aiutando a prevedere cosa potrebbe accadere in futuro.

Impatti della Fusione dei Ghiacci

Giuseppe Mastronuzzi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università Aldo Moro di Bari, ha condiviso i risultati della 38esima spedizione italiana in Antartide. I rilievi geomorfologici e geofisici effettuati hanno rivelato una risposta dell’area costiera alla deglaciazione in atto.

“La diminuzione della coltre glaciale sta causando un sollevamento relativo del terreno, visibile lungo la fascia costiera. Questo fenomeno non deve però far pensare a un abbassamento globale del livello del mare,” ha chiarito Mastronuzzi. “In realtà, la fusione dei ghiacci sta contribuendo a un rapido innalzamento del livello del mare a livello globale.”

La ricerca evidenzia anche la formazione di caratteristiche periglaciali dovute al ruscellamento dell’acqua, che prima era inibito dal ghiaccio.

La Calotta Glaciale dell’Antartide

Le ricerche condotte in Antartide e Groenlandia forniscono dati cruciali per comprendere i cambiamenti climatici e i loro impatti futuri. Mentre i modelli climatici si affinano, è essenziale monitorare e comprendere le dinamiche dei ghiacci per prepararsi meglio alle sfide future.

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