L’Aquila-Samb partita decisiva. De Angelis analizza la sfida che può segnare la stagione: tutto esaurito al Gran Sasso.
L’Aquila-Samb, partita decisiva: De Angelis commenta la sfida
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La settimana che porterà alla partita che potrebbe valere una stagione. Domenica si giocherà L’Aquila-Sambenedettese. Il ds Stefano De Angelis ci svela le sue impressioni e come si sta preparando la Samb a questa sfida al vertice. In un campionato che i marchigiani stanno letteralmente dominando.
L’Aquila-Samb: La partita dell’anno
È la partita che può valere una stagione. E quasi certamente sarà l’ultima chance da parte dell’Aquila di riaprire il campionato. Per l’occasione molto probabilmente lo stadio Gran Sasso farà registrare il tutto esaurito, con 600 tifosi della Samb. Per i marchigiani mantenere o incrementare la distanza attuale di nove punti sull’Aquila vorrebbe dire mettere una seria ipoteca sulla vittoria finale. In un campionato che ha visto la formazione di Palladini inanellare una scia di nove successi consecutivi.
Lo sa bene Stefano De Angelis, direttore sportivo della Sambenedettese. Lui che questa squadra l’ha costruita abilmente, seguendo anche quello che è il credo calcistico di Ottavio Palladini.
Per De Angelis questo è il secondo anno in rossoblù. Lui che ha sempre lavorato mantenendo il profilo basso, preferendo i fatti alle parole. Subendo inevitabilmente anche le critiche di una piazza ambiziosa come quella di San Benedetto, quando nel corso della passata stagione i risultati non sono stati in linea con le aspettative. Ma l’esperienza dello scorso anno è servita sicuramente, a giudicare da quello che questa formazione sta esprimendo nel corso di questo campionato.
Il ruolo chiave di De Angelis e l’arrivo di Sbaffo: San Benedetto punta in alto
Il presidente Vittorio Massi è stato il primo a tessere le lodi del suo direttore, prolungandogli il contratto fino al 2027. Del resto De Angelis veniva anche da esperienze importanti in questa categoria, vissute soprattutto a Notaresco e a Campobasso. Ma San Benedetto, si sa, merita un discorso a parte. Per le pressioni di questa piazza e soprattutto per il calore della sua tifoseria, che non ha eguali. Intanto da poco è arrivato anche un giocatore del calibro di Alessandro Sbaffo, che ha esordito domenica scorsa. E anche qui neanche a dirlo c’è stato lo zampino di De Angelis.
Domenica all’Aquila sarà la partita che vale una stagione, oppure è ancora troppo presto per fare questi discorsi?
«E’ una partita importante ma non è che vale una stagione. Il campionato è lungo e c’è tanta strada da fare. Sarà una partita tra due squadre forti, ma non sarà decisiva».
Molto presumibilmente ci sarà il tutto esaurito allo stadio Gran Sasso. Per L’Aquila sarà un po’ l’ultima chance di riaprire i giochi. Lei che avversario si aspetta?
«Il tutto esaurito lo abbiamo visto già lo scorso anno. Sarà sicuramente un ambiente carico. Sarà una partita difficile che noi dobbiamo preparare come tutte le altre, rispettando L’Aquila che è una squadra forte. E che con De Feudis ha cambiato passo».
È arrivato un giocatore del calibro di Alessandro Sbaffo. È stato un lungo corteggiamento, com’è riuscito a convincerlo a sposare il vostro progetto?
«Noi ormai lo avevamo accantonato, poi Alessandro ha manifestato la volontà di venire a darci una mano e di scegliere la Samb. Se non fosse partito Lonardo non si sarebbe aperta la pista Sbaffo. Lui ha voluto fortemente la Samb. E la vicenda con la Recanatese l’ha risolta lui».
È andato via Lonardo che ha firmato per una società prestigiosa come l’Atalanta. Sicuramente per il ragazzo è un’occasione che non si poteva rifiutare…
«A parte per il ragazzo, è un’occasione che non potevamo rifiutare nemmeno noi. Per la D non si è mai vista un’offerta simile. Il giocatore veniva da 14 partite. Noi avevamo rifiutato inizialmente l’offerta del Como. Ma un’offerta del genere proprio non potevamo rifiutarla, né noi né lui. Io l’ho preso lo scorso anno e l’ho tenuto anche quando non giocava. È migliorato giorno dopo giorno. Lui ha gradi colpi, ma deve continuare a crescere. Magari il percorso poteva essere quello di restare con noi fino a giugno, ma è andato in un ambiente dove migliorerà di certo».
State letteralmente dominando questo campionato, lei si sarebbe aspettato un divario simile rispetto alle dirette concorrenti a questo punto della stagione?
«Abbiamo fatto un percorso importante, ma di previsioni non se ne possono fare. A gennaio abbiamo un vantaggio importante. Non ci aspettavamo un vantaggio così ampio, fare 11 vittorie su 12 partite non è semplice. Anche L’Aquila sta facendo qualcosa di importante. Noi sicuramente siamo stati più continui, ma ci sono quattro mesi davanti e può succedere ancora di tutto».
Il presidente Massi di recente ha elogiato il suo operato, prolungando il suo contratto fino al 2027. Dunque grande fiducia da parte della società verso di lei. Quanto è servita l’esperienza dello scorso anno per dare un indirizzo diverso a determinate scelte che nel corso della passata stagione non avevano portato ai risultati sperati?
«Sicuramente è stato importante. Eravamo partiti ad agosto in maniera veloce. San Benedetto è una piazza importante e non è semplice la gestione. Lo scorso anno eravamo una squadra forte, ma le annate non sono tutte uguali. Non è il discorso di fare le scelte migliori. Le scelte erano buone anche lo scorso anno, ma hai poco margine di errore. E serve anche fortuna. Ma qui c’è grande fame di calcio».