La vera arte resta eterna: un viaggio tra passato, presente e il valore dell’arte

L’arte come espressione universale attraverso i secoli

L’arte come espressione universale ha un significato ampio in cui ciascun individuo trasmette le proprie capacità, le proprie emozioni, le tecniche e molto altro attraverso un linguaggio personale. Nel corso dei secoli passati, i nobili ed i mecenati hanno voluto lasciare una testimonianza del loro potere attraverso la richiesta di opere d’arte che generalmente sfociavano in dipinti, statue, monumenti, templi e sontuose costruzioni abitative.

A testimonianza di ciò, basti pensare alle maestose opere artistiche sia egizie, greche, dell’antica Roma o nelle Americhe – con le civiltà Maya, Inca e Azteca – o alla Grande Muraglia Cinese, a Petra, famosa città giordana, al Taj Mahal in India e tanti altri capolavori.

Il Rinascimento: l’apice dell’arte italiana

In un contesto storico particolare, qual è stato il Rinascimento italiano, basti pensare alla nascita quasi contemporanea di diversi geni, come ad esempio Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, che hanno dato vita a capolavori entrati nello scenario mondiale come unici ed irripetibili.

L'Arte come Espressione Universale
La Pietà di Michelangelo Buonarroti

Al primo viene attribuito il quadro più famoso e prestigioso al mondo, “La Gioconda”; al secondo, oltre al capolavoro del “Giudizio Universale” nella Cappella Sistina, due grandi capolavori scultorei: il “Mosè”, custodito presso la chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma, e “La Pietà”, situata nella basilica di San Pietro nella città del Vaticano.

L’arte contemporanea: il confine tra creatività e operazioni mediatiche

Adesso, ritornando nell’era attuale, credo che bisognerebbe fare un distinguo tra un’opera qualificabile come d’arte e un’operazione commerciale o mediatica. Secondo il mio parere, la banana attaccata al muro con un nastro adesivo di Maurizio Cattelan, venduta per 6,2 milioni di dollari, è un esempio. Si tratta di una grande operazione mediatica. Essendo un’opera “viva”, quindi deperibile, è evidente che non possa essere considerata un’opera d’arte in senso tradizionale. Molto probabilmente, l’opera veicola un messaggio profondo, capace di far riflettere su alcuni concetti, ma non può essere assolutamente definita arte. Non mi trova d’accordo. Potrebbe essere ricordata solo per qualche anno per la cifra folle spesa, ma non per il suo valore artistico. Le meraviglie da me menzionate prima sono invece destinate a essere ammirate per l’eternità. Non hanno prezzo, perché patrimonio dell’umanità.

di Piero Martino