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Tratturi e Transumanze e l’arte della lana che portò Leonardo a L’Aquila

Le Vie della Pastorizia tra Abruzzo e Puglia

I camminamenti e le Vie della Pastorizia tra Abruzzo e Puglia hanno da sempre prodotto fusioni fra culture e popoli. Questa realtà, che risale a tempi preistorici, riguarda anche i tratturi, la cui origine è datata intorno a 10.000 anni fa. Queste vie di transito, con un sistema reticolare, hanno favorito non solo la migrazione di greggi dalla montagna alla pianura e viceversa, ma anche lo scambio di merci e saperi.

Le Vie della Pastorizia tra Abruzzo e Puglia
Transumanza

Le Origini e la Storia dei Tratturi

L’Abruzzo possiede tracce antichissime di questo fenomeno, risalenti sicuramente al VI millennio. Testimonianze sono reperibili nella valle Subequana e a Civitaretenga. Le direttrici tratturali erano spesso fortificate, simili a quelle dei Sanniti e dei Sabelli. Nel museo civico di Sulmona, un interessante bassorilievo documenta scene dell’attività pastorale durante il trasferimento delle greggi.

Il Legame tra Sacralità e Transumanza

Per millenni, la transumanza è stata libera da imposte, fino all’introduzione delle stesse da parte dei Romani, creando conflitti poiché il mondo pastorale ha sempre avuto un carattere devozionale. Goethe osservava che “L’Europa è nata peregrinando e la sua lingua è il Cristianesimo,” evidenziando il legame tra il viaggio e la sacralità. Anche l’Antico e il Nuovo Testamento coniugano l’aspetto autorevole e devozionale attraverso i Re pastori.

Le Testimonianze Religiose lungo i Tratturi

In Abruzzo, i percorsi tratturali rivelano un legame stretto tra viabilità storica e religiosa. Presso Scanno, scavi archeologici hanno evidenziato resti di un tempio sacro a Giove Lanario. Sulmona ospita un’area sacra a Ercole Quirino, entrambe situate su importanti direttrici tratturali. Le strutture religiose lungo i percorsi, come chiese e cappelle, spesso edificate su ruderi di templi romani e preromani, offrivano protezione e rifugio ai pastori.

L’Importanza delle Strutture Benedettine

Le strutture benedettine, seguendo la regola “ora et labora” dettata da Benedetto da Norcia nel 542, furono fondamentali lungo il cammino transumante. Queste strutture offrivano ospitalità e cure, poiché i Benedettini non si dedicavano solo alla preghiera, ma anche a molteplici attività come la medicina, l’artigianato e l’architettura. In Abruzzo, vi erano circa 300 strutture benedettine, tra cui la badia di Santa Maria di Cinquemiglia con un Hospitale per viandanti.

I Tratturi Regi e l’Arte della Lana

I Tratturi Regi, larghi 111 metri e 11 cm, formavano una rete gigantesca con tratturelli e bracci che convogliavano le greggi. Luoghi di sosta lungo il percorso, come i “Riposi”, permettevano ai pastori di trasformare prodotti caseari e lana, favorendo scambi commerciali. La lavorazione della lana raggiunse livelli di eccellenza a L’Aquila.

La Curiosità di Leonardo Da Vinci

La depurazione, filatura e tessitura delle lane raggiunsero in L’Aquila un grado di tale perfezione attraverso telai così particolari che la loro fama indusse Leonardo Da Vinci, tra il 1498 e il 1501, ad avventurarsi negli Abruzzi con un mercante di stoffe suo amico, il milanese Paolo Trivulzio, che scendeva spesso in Abruzzo per la lana aquilana, la più pregiata sul mercato.

Le Coperte Abruzzesi su disegno di Leonardo

I telai aquilani erano all’avanguardia nella tecnica; tecnica di cui Leonardo si appropriò immediatamente e realizzò per i tessitori del luogo dei disegni. Quindi abbiamo delle coperte abruzzesi realizzate secondo il disegno di Leonardo. Uno di essi è conservato presso il castello di Windsor. E presso la “Royal Collection” esistono suoi bozzetti raffiguranti Sulmona, il Morrone, la Majella, gli alti picchi del Gran Sasso, tutti su carta di Celano, cartiera tra le più importanti in Italia.

La Decadenza e le Fiore dell’Abruzzo

Nel 1447, Alfonso d’Aragona riorganizzò la Dogana delle pecore in Puglia, penalizzando le fiere dell’Aquila e Castel di Sangro, tranne quella di Lanciano. Grandi famiglie toscane, come i Biffi e gli Strozzi, utilizzarono percorsi alternativi per il commercio della lana. Guardiagrele, un importante centro laniero, dimostra come i camminamenti interregionali favorissero relazioni culturali.

L’Intersezione dei Cammini Europei

Le strade tratturali e vie importanti, come la via Francigena e la via degli Abruzzi, raccontano l’evoluzione delle relazioni interregionali. La via degli Abruzzi, una delle più sicure grazie alla ricchezza di castelli e torri di avvistamento, collegava Firenze a Napoli attraversando Spoleto, L’Aquila, Sulmona e Castel di Sangro.

Il Futuro dei Tratturi e il Turismo Ambientale

Oggi, le vie erbose dei tratturi sono spesso smembrate e snaturate. È auspicabile l’accelerazione di iniziative intersettoriali per il restauro dei monumenti in degrado e la costruzione di infrastrutture viarie e turistiche. La promozione di un turismo ambientale e culturale, associato all’osservazione della natura e delle attività pastorali, potrebbe riscoprire l’importanza storica e ambientale dei tratturi.

La Vocazione della Transumanza

La ricchezza della biodiversità in queste regioni merita attenzione e investimenti in beni e servizi. La vocazione di eccellenza della transumanza abruzzese potrebbe risorgere attraverso concreti progetti culturali e ambientali, approfondendo lo studio della biodiversità e dell’ecosistema che accomunano le regioni centrali italiane.

Le Vie della Pastorizia tra Abruzzo e Puglia
Gabriella Izzi Benedetti

estratto da un contributo storico  di Gabriella Izzi Benedetti, presidente della Società Vastese di Storia Patria.