Lia Iovenitti, traduttrice di Han Kang
Lia Iovenitti, traduttrice di Han Kang, ha portato l’Abruzzo fino in Corea del Sud, affermandosi come una delle traduttrici italiane più importanti di testi coreani. Grazie al suo lavoro, gli italiani possono leggere opere di grande rilievo, tra cui quelle della scrittrice sudcoreana Han Kang, premio Nobel e vincitrice del prestigioso Booker International Prize. La sua carriera intreccia radici abruzzesi, cultura orientale e un percorso di vita straordinario.
Dall’Abruzzo al Mondo Orientale: Gli Inizi di Lia
Nata a L’Aquila nel 1973, da padre di Tempera e madre di Pianola, Lia Iovenitti ha mostrato fin da giovane una grande passione per le lingue. A 19 anni, si è trasferita a Venezia per studiare giapponese, ma il suo incontro con il Giappone non è stato come previsto. Nonostante parlasse la lingua, Tokyo le sembrava “troppo poco abruzzese”. Tuttavia, il destino l’ha portata qualche anno dopo in Corea, dove ha trovato un’affinità sorprendente. “I coreani quando ti vedono fanno BUH!”, racconta Lia, ma una volta che si crea confidenza, la connessione è autentica.
Dieci Anni in Ambasciata e il Lavoro di Traduzione
Lia ha lavorato per dieci anni come traduttrice e interprete presso l’Ambasciata Italiana a Seoul, collaborando con tre diversi ambasciatori italiani. Dopo questa lunga esperienza istituzionale, ha deciso di cambiare strada e fondare una società di consulenze per sviluppare business italiani in Corea. Parallelamente, ha iniziato a tradurre libri coreani per case editrici italiane, raggiungendo grandi successi nel campo della traduzione letteraria.
Han Kang e il Successo della Traduzione Italiana
Il suo lavoro più noto è la traduzione dei romanzi di Han Kang, celebre scrittrice sudcoreana. Il primo romanzo di Han Kang tradotto in italiano è stato La vegetariana, pubblicato da Adelphi nel 2016, che ha vinto il Booker International Prize. Recentemente, Lia ha tradotto per Adelphi il nuovo romanzo della scrittrice, L’ora di greco, dove la lingua coreana si mescola con elementi di greco antico, rendendo la traduzione un lavoro delicato e complesso.
Lia e l’Abruzzesità nelle Traduzioni
Nonostante la lontananza geografica, Lia non ha mai dimenticato le sue origini abruzzesi. In un’intervista, ha raccontato di come, in una traduzione per Mondadori, abbia descritto un piatto coreano come “una specie di sanguinaccio”, evidenziando il suo legame con la tradizione culinaria abruzzese. Curiosamente, uno degli autori che ha tradotto, Bae Myung Hoon, l’ha invitata a casa sua in Corea per offrirle una versione locale degli arrosticini, dimostrando un incontro tra due culture attraverso il cibo.
L’Abruzzo in Corea del Sud, Lia Iovenitti traduttrice di Han Kang e non solo
Oggi Lia Iovenitti continua a lavorare come traduttrice e consulente, portando l’Abruzzo in Corea del Sud e la Corea in Italia attraverso il potere delle parole. Grazie a lei, la letteratura coreana trova un pubblico sempre più ampio in Italia, e il nome di Han Kang, tra gli altri autori, risuona nelle case italiane. Una storia che dimostra come le radici, anche se lontane, possano intrecciarsi con culture diverse, creando nuovi legami e successi internazionali.
fonte: L’abruzzese Fuori sede