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Lnd Abruzzo, l’analisi del presidente Memmo: «Bisogna riqualificare le strutture e valorizzare i giovani»

Lnd Abruzzo: analisi del presidente Memmo che analizza il futuro del calcio dilettantistico per riqualificare strutture e valorizzare giovani.

Lnd Abruzzo: analisi del presidente Memmo: riqualificare strutture

Ricopre il ruolo di presidente della Lega Nazionale Dilettanti Abruzzo dal 2021. E dal 2004 fa parte del Comitato Regionale Abruzzo della Lnd. Una Lega che con lui si è sempre dimostrata in grado di proporre soluzioni e di affrontare i cambiamenti attraverso una politica di innovazione e di sostenibilità. Concezio Memmo ha da poco concluso la stagione sportiva con il “Gran Galà del calcio abruzzese”, evento organizzato per il terzo anno consecutivo dalla Lnd Abruzzo. E che ha richiamato all’Auditorium “Ennio Flaiano” di Pescara i vertici della Figc e della Lnd, oltre ai rappresentanti delle società dilettantistiche abruzzesi e agli addetti ai lavori.

Concezio Memmo, presidente della Lnd Abruzzo

Il presidente Memmo ha sempre dimostrato nei suoi anni di presidenza di guardare al futuro. Del resto il mondo del calcio è un po’ lo specchio di tutto il sistema paese. E soprattutto nelle realtà dilettantistiche non mancano le difficoltà. Che spesso costringono molte società ad interrompere la propria attività. Ma il calcio deve essere inteso come una risorsa, attraverso la sua grande capacità aggregante e i valori che sa incarnare. Patendo dai settori giovanili, che hanno inevitabilmente una capacità educante e formativa per i più piccoli. E che rappresentano il vero bacino d’utenza per le società sportive. Temi su cui negli ultimi anni lo stesso Memmo ha posto l’accento. E su cui la Lnd ha calibrato la sua azione attraverso un dialogo costante con le società e con gli enti del territorio.

Per guardare avanti con ottimismo e per valorizzare al meglio il territorio attraverso lo sport. Valori che fondano le nostre comunità attraverso l’opera di quelle società sportive che la Lega riesce ad unire attraverso una comunione d’intenti che è volta alla crescita e alla promozione del nostro territorio.

Principi che il presidente Memmo ha sposato e che persegue attraverso un lavoro capillare svolto grazie all’intero Comitato regionale e ai suoi collaboratori. Con la stagione sportiva appena conclusa e la pausa estiva, il presidente ha voluto analizzare il momento che vive il calcio dilettantistico e le prospettive di sviluppo del calcio abruzzese.

Analisi del presidente Lnd Abruzzo su sostenibilità e sviluppo sociale

Si è da poco conclusa la stagione sportiva 2023-2024, qual è il bilancio che tracciamo?

Lnd Abruzzo: analisi del presidente: «Sicuramente un bilancio positivo, perché le società hanno lavorato bene superando la fase iniziale che era la riforma del lavoro sportivo. Noi abbiamo cercato di sostenere le società attraverso la formazione.

Quest’anno avremo una corrispondenza esatta della riforma. Ogni società ha portato avanti il proprio programma. Il livello dei campionati è stato equilibrato e tutti hanno lavorato per il proprio obiettivo. Le nostre società in ambito nazionale hanno raggiunto i massimi livelli.

Il Giulianova è stato sconfitto in finale play-off, ma ha fatto una grande prestazione. Mentre il Teramo è stato eliminato in semifinale di Coppa Italia. Per non parlare delle formazioni giovanili. Anche con il futsal ci sono stati risultati. Il nostro movimento è vivo».

Lnd Abruzzo: Memmo sull’importanza della formazione delle società

Gli obiettivi sono quelli della sostenibilità economica ma anche sociale. Principi che permettono alle società sportive di avere una crescita e uno sviluppo delle proprie risorse…

«Assolutamente. Questo è quello che noi diciamo sempre e lo sottolinea anche Abete. La federazione ha due gambe, l’attività agonistica e quella sociale. Che è quella che ci dà maggiore soddisfazione. Solo un ragazzo su 35000 arriva tra i professionisti, la selezione è altissima. Tutti gli altri ragazzi fanno attività sociale e attraverso lo sport li educhiamo. La nostra attività è orientata attraverso l’attività sociale della modernità. Abbiamo introdotto l’e-sport, che all’inizio era stato criticato.

La Lega ha stravolto i canoni del one-to-one, adesso si gioca in undici. Abbiamo fatto un ottimo lavoro sull’inclusione, con il calcio femminile e non solo. Cerchiamo di portare avanti un progetto di calcio misto. È un modo per poter integrare. La stessa cosa facciamo con i diversamente abili. Il nostro è un modello di educazione potente. Spesso siamo bravi solo a giudicare, lo abbiamo visto con la Nazionale. La Lega è presente in tante attività, come nel progetto del supercarcere di Lanciano. Dove abbiamo una squadra di serie D di calcio a cinque. Diamo una possibilità a chi è stato sfortunato».

Il calcio, non solo in Abruzzo ma in tutta la nostra nazione, vive un momento oggettivamente delicato. Sono tante le società che scompaiono. La Lnd Abruzzo in quale modo può venire incontro a chi fa calcio a livello dilettantistico?

«Intanto formando le società, perché uno degli aspetti fondamentali è la gestione. Sono tante le regole e le norme che per stare al passo con i tempi devi conoscere. Lo si fa anche con altre attività di sostegno come la valorizzazione dei giovani a cui noi diamo un contributo. Poi tutti i servizi che abbiamo messo a disposizione e che alleggeriscono le società. Come la sicurezza personale e quella dell’impiantistica».

Valutazioni del presidente Memmo sulla ridefinizione dei contratti dei tesserati

Diversi addetti ai lavori sostengono che la ridefinizione dei contratti dei tesserati abbia portato maggiori oneri alle società sportive dilettantistiche. Lei che idea si è fatto?

«Intanto c’è da dire che grazie al lavoro della Lega, del ministro Abodi e al Coni abbiamo inquadrato l’attività del volontariato. Oggi è stato portato il termine a 400 euro mensili. Questo aiuta molto dalla Prima categoria a scendere. In questa giungla andavano messe delle regole. Non era possibile che un giocatore in Eccellenza poteva percepire delle somme senza contribuire alle leggi di riferimento.

Abbiamo contestato la modalità della riforma, perché avrebbero dovuto sedersi al tavolo i protagonisti. Noi stiamo facendo in modo di poter lavorare ed apportare miglioramenti. Come sul progetto del vincolo sportivo. Si arriva troppo a ridosso dell’inizio dell’attività. In Abruzzo siamo 38000 tesserati, le azioni di miglioramento non si possono mettere in campo dalla sera alla mattina. Adesso ci sono delle regole. E bisogna capire che si devono calmierare i rimborsi».

Lnd Abruzzo: il presidente Memmo sulla riduzione degli under in campo

Dal prossimo anno ci sarà una riduzione degli under da far scendere in campo, da tre fuoriquota si passerà a quattro. Come mai si è arrivati a questa decisione?

«Noi abbiamo sempre mantenuto i tre fuoriquota. La Lnd ha lasciato i comitati liberi, noi abbiamo mantenuto una linea. Come faccio a togliere in Eccellenza i fuoriquota se poi in D ne servono tre? Non è vero che se non ci sono gli obblighi i giovani giocano. E come fanno a crescere i ragazzi se non giocano? L’unico modo per farli crescere è mettere un obbligo. Lo scorso anno la Lombardia ha tolto i fuoriquota 2005. Se non riusciamo almeno a produrre una piccola percentuale il nostro sistema è fallimentare. Se i giovani non giocano come facciamo a farli valorizzare?»

Analisi delle strutture sportive in Abruzzo da parte del presidente Memmo

Diversi comuni negli ultimi anni stanno riqualificando le proprie strutture attraverso l’accesso ai fondi Pnrr e al Credito sportivo. Lei come giudica lo stato delle strutture sportive in Abruzzo?

«C’è da dire che c’è molto fermento. I comuni nella progettualità hanno inserito anche l’impiantistica sportiva. Il calcio secondo le statistiche è lo sport popolare per eccellenza. È un investimento per il futuro. E si allontanano i ragazzi dalle devianze. In Abruzzo si inaugurano dai quindici ai venti campi nuovi all’anno.Il nuovo sistema è misto, naturale e artificiale. Stiamo sperimentando nuovi sistemi.

Venerdì andrò ad inaugurare il campo a Bucchianico. Ma anche a Vacri e a Villamagna ci sono nuovi impianti. La percentuale che ci lascia perplessi è che il 30% delle strutture è agibile. Bisogna riqualificare le strutture, c’è molto da lavorare. Proprio parlando con il presidente della Regione (Marco Marsilio, ndr) dicevo che non bisogna costruire, ma riqualificare. Non abbiamo bisogno di grandi somme, ma di microsomme. Anche perché oggi il campo sportivo è diventato un presidio sanitario, per uno stile di vita sano, contro l’obesità. E lo è anche per l’educazione alimentare».

Lnd Abruzzo: Memmo sul futuro dei campi in erba sintetica

Sempre restando nel campo delle strutture, si sta andando verso un abbattimento dei costi di manutenzione che i terreni in erba naturale impongono. Il sintetico rappresenta veramente il futuro per il panorama dilettantistico e anche professionistico?

«Sì, è la risposta giusta. Tenendo conto che la Lnd è stata precursore con il presidente Tavecchio. Oggi sono arrivati alla sesta generazione per superare i temi delle microplastiche. Nel campo in erba ci si può giocare la partita, ma non ci si può fare sempre allenamento. I campi in erba artificiale hanno dato risposte adeguate. Si devono fare opere di ristrutturazione, ma ha un ciclo che va dai quattro agli otto anni. L’erba artificiale è la risposta giusta».

4-7-2024 di Daniele Rossi