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Quello che l’archivistica può fare: Matteotti nella storia e nelle carte d’Archivio

Tavola rotonda a Chieti per il centenario di Giacomo Matteotti, esplorando il processo del 1926 e Matteotti nelle carte d’archivio.

Matteotti nelle carte d’archivio: Tavola rotonda a Chieti

Una tavola rotonda organizzata dall’Archivio di Stato di Chieti nel centenario dalla morte dell’On. Giacomo Matteotti. Sabato 14 settembre 2024, dalle ore 9.00 alle 17.00

Giacomo Matteotti

Auditorium “V. Cianfarani” – Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” – CHIETI

Sabato 14 settembre 2024, dalle ore 9 alle 17, l’Archivio di Stato di Chieti presenta la tavola rotonda dal titolo “Quello che l’archivistica può fare: Matteotti nella storia e nelle carte d’Archivio” presso l’Auditorium “V. Cianfarani” – Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” nell’ambito delle Celebrazioni per il centenario dalla morte dell’On. Giacomo Matteotti. L’evento coinvolgerà archivisti di alto profilo del territorio nazionale e docenti universitari in un confronto sulle fonti documentarie inerenti al “Processo Matteotti” tenutosi a Chieti nel 1926 e all’archivio del Partito Nazionale Fascista della sezione di Chieti.


1. Opuscolo anonimo sullassenza delle opposizioni a Chieti durante lo svolgimento del Processo Matteotti 1926

2. Verbale di interrogatorio dellimputato Amerigo Dumini 1924-1925

3. Sentenza della Corte dAssise di Chieti relativa al Processo Matteotti 24 marzo 1926

4. Riscontro sulle sospensioni delle attivita lavorative in commemorazione dellonorevole Matteotti lettera inviata dal Comando Carabinieri Reali al Questore di Chieti 27 giugno 1924


La tavola rotonda è stata resa possibile grazie al lavoro di digitalizzazione e inventariazione delle fonti avviato nel 2023 dal già Direttore Rosangela Guerra. L’Archivio di Stato di Chieti è uno dei 101 Archivi di Stato operanti sul territorio nazionale, uno per ogni capoluogo di provincia, e dipendenti dal Ministero della Cultura il cui scopo è di raccogliere, inventariare e conservare i documenti originali di interesse storico, assicurandone la consultazione per motivi di studio e ricerca.

Un Protocollo d’Intesa con le Università abruzzesi

Il 2024 ha sancito l’importante traguardo di un Protocollo d’Intesa di durata triennale (2024-2026) tra l’Archivio di Stato di Chieti e le università di Chieti, Teramo e L’Aquila con “lo scopo – afferma Rosangela Guerra – di creare un Sistema Abruzzo che affronti le tematiche storiografiche relative al ventennio fascista tutt’oggi poco esplorate a causa, da un lato della scarsità di documentazione superstite, e, dall’altro del pressoché inesistente lavoro archivistico fatto sulla stessa da un secolo a questa parte”. Il Protocollo d’Intesa incoraggerà, dunque, progetti di ricerca originali con una crescita del livello della qualità storiografica, a cui si aggiunge la rete a livello nazionale con i numerosi Archivi di Stato e i loro personale che contribuiranno alla condivisione delle competenze, delle metodologie e dei saperi.

L’importanza dell’evento per Chieti e l’Abruzzo

L’evento fortemente voluto da Rosangela Guerra, oggi sostituita dalla collega Maria Amicarelli che ne raccoglie il testimone, rappresenta il primo tassello per fare dell’Archivio di Stato di Chieti il polo di riferimento a livello locale e nazionale non solo per gli studi sulla morte di Giacomo Matteotti, ma anche per quelli sul processo agli assassini dell’onorevole, che ricorrerà nel 2026, oltre che per gli approfondimenti sul ventennio fascista, vista la cospicua documentazione presente nell’archivio del PNF, sezione di Chieti, e si propone centro dell’attività archivistica e storiografica più in generale. Maria Amicarelli aggiunge: “È un piacere contribuire a portare a compimento questo progetto per l’importanza del centenario della morte dell’onorevole Matteotti, nonché della documentazione conservata nell’Archivio di Stato di Chieti che dirigo”.

Conclude Rosangela Guerra dopo la fine del suo incarico del 25 marzo 2024: “La mia convinzione è che Chieti non sia la città della camomilla, così come denominata un secolo fa dal giornalista Alberto Maria Perbellini de Il Resto del Carlino di Bologna, e gli abruzzesi lo stanno dimostrando vista la risposta del territorio alle varie attività e iniziative. È una storia di solidarietà e di collaborazione, del pensare e realizzare progetti, perché un paese che non progetta è un paese che non cresce!”

L’evento è realizzato anche grazie al sostegno di EDOP srls, Cisia Progetti srl, Neomec srl, RSC Reale Safety Consulting e OPENeSSe srl.