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L’Ottava Giornata Mondiale dei Poveri: “La Preghiera del Povero Sale Fino a Dio”

L’Ottava Giornata Mondiale dei Poveri: riflettere sul significato profondo della povertà

Il tema dell’ottava Giornata Mondiale dei Poveri, tratto dal Siracide (21,5), invita a riflettere sul significato profondo della povertà e della preghiera: “La preghiera del povero sale fino a Dio”. L’etimologia della parola preghiera, dal latino prex precis, indica precarietà, mendicanza e povertà. Pregare significa riconoscere la propria piccolezza davanti all’infinito, sentirsi mendicanti di fronte al cielo e ultimi davanti al Signore dell’universo. I poveri, dunque, non sono solo destinatari del nostro aiuto, ma veri maestri di vita, perché ci richiamano alla radicalità del Vangelo.

San Francesco e il Valore Evangelico della Povertà

San Francesco d’Assisi, il poverello, ha incarnato l’ideale della povertà evangelica. Da giovane borghese, scelse di sposare “Madonna Povertà” per abbracciare una vita semplice: la nuda terra come letto e il cielo stellato come tetto. Condivideva la vita con i lebbrosi, mostrando che la povertà può essere una scelta evangelica o una condizione imposta dalle circostanze della vita. Questo esempio ci insegna che la vera ricchezza si trova nella semplicità e nella condivisione.

Il Messaggio di Papa Francesco

Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri, sottolinea che i poveri occupano un posto privilegiato nel cuore di Dio. Egli scrive:

“I poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è impaziente fino a quando non ha reso loro giustizia.”

Citazione che richiama il Siracide (35,21-22), dove si legge che la preghiera del povero attraversa le nubi e non si quieta finché Dio non interviene per ristabilire l’equità.

Un Metodo Evangelico per Aiutare i Poveri

Il Papa invita a praticare un metodo evangelico per aiutare gli altri, fatto di gesti semplici ma significativi: fermarsi, avvicinarsi, donare attenzione, un sorriso, una carezza o una parola di conforto. Avverte, però, del rischio di ridurre la carità a mera filantropia, che senza preghiera rischia di esaurirsi. Scrive:

“La carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce.”

Questo richiamo ci ricorda che ogni azione caritativa deve essere alimentata dalla forza e dalla perseveranza dello Spirito Santo.

Nuove Povertà e Nuove Risposte

Il servo di Dio Don Oreste Benzi diceva: “Il povero non è chi non ha niente, ma chi non è niente.” Oggi esistono molteplici forme di povertà: culturale, educativa, esistenziale, emotiva e spirituale. Fra Emiliano Antenucci sottolinea che, oltre ai beni materiali, dovremmo donare strumenti per crescere e costruire: libri per studiare, penne per scrivere, pennelli per disegnare, strumenti musicali, arnesi per lavorare, rosari per pregare e Bibbie per meditare. Solo così si può prevenire la cronaca nera e contrastare fenomeni come le baby gang e altre forme di violenza.

Ottava Giornata Mondiale dei Poveri: Un Appello per la Pace

In un mondo segnato da sessanta conflitti attivi, la povertà di pace è una delle più urgenti. Come scrive Papa Francesco:

“Siamo poveri di pace e tendiamo le mani per accoglierla come dono prezioso e, nello stesso tempo, ci impegniamo a ricucirla nel quotidiano.”

In questa Giornata Mondiale dei Poveri, siamo chiamati non solo a riconoscere la povertà intorno a noi, ma a lavorare insieme per costruire un mondo più giusto, solidale e pacifico.

Fra Emiliano Antenucci