Registro Città d’Identità: valorizza agricoltura e territorio. Fabio Caravaggio ne spiega i vantaggi per agricoltori e comuni.
Registro Città d’Identità: più valore per agricoltura e territori
Fabio Caravaggio: “Uno strumento che valorizza il lavoro degli agricoltori e promuove le eccellenze locali”
Un riconoscimento che rafforza il valore del Made in Italy
Come il nuovo Registro delle Città d’Identità può cambiare il futuro dell’agricoltura e delle produzioni tipiche?
L’istituzione del Registro delle Associazioni Nazionali delle Città d’Identità segna un passo significativo nella valorizzazione del settore agricolo e del legame tra territorio e produzioni tipiche. Il sindaco di Rocca San Giovanni, Fabio Caravaggio, membro del direttivo regionale dell’Associazione Città del Vino, ha accolto con soddisfazione la firma dei decreti attuativi da parte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ha sottolineato, infatti, l’importanza di questo riconoscimento per i comuni che fanno parte del circuito Città del Vino.
Un’opportunità concreta per agricoltori e amministrazioni locali
Secondo Caravaggio, il registro rappresenta un valore aggiunto per le amministrazioni locali e gli agricoltori. Potrà essere preso in considerazione dagli enti sovracomunali nel momento in cui verranno emanati bandi, sgravi contributivi e finanziamenti, garantendo così maggiori opportunità per il settore agricolo. Questo strumento non è solo un riconoscimento simbolico, ma un mezzo concreto per sostenere il lavoro delle amministrazioni locali e degli agricoltori, offrendo loro nuove possibilità di crescita e sviluppo.
Chi può entrare nel Registro delle Città d’Identità?
DOP, IGP, tradizione e sostenibilità: ecco i criteri per ottenere questo prestigioso riconoscimento.
Il Registro delle Città d’Identità, istituito dall’art. 40 della Legge del Made in Italy, è aperto ai comuni che fanno parte di associazioni riconosciute e senza scopo di lucro. L’obiettivo di queste associazioni è sostenere e sviluppare la qualità delle produzioni agricole, oltre a valorizzare il territorio.
Tra le realtà che rientrano in questo riconoscimento c’è l’Associazione Città del Vino. Per essere considerate Città d’Identità, le amministrazioni comunali devono rispettare alcuni requisiti specifici.
- Produzioni agricole certificate DOP o IGP.
- Almeno il 30% della produzione agricola secondo il metodo biologico o certificato da sistemi nazionali di qualità.
- Una tradizione agricola consolidata di almeno 50 anni, con un forte valore storico, culturale e ambientale.
Questi criteri rappresentano una garanzia di eccellenza per le produzioni locali e offrono ai comuni che vi rientrano un accesso privilegiato a opportunità di crescita e sviluppo.
Registro Città d’Identità: nuove opportunità per agricoltura e territori locali
Quali vantaggi concreti porterà questo nuovo riconoscimento ai comuni e agli agricoltori?
Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa anche da Enzo Orfeo, presidente dell’Associazione Regionale Città del Vino. Ha sottolineato come il registro rappresenti una grande opportunità per i comuni che si impegnano nella tutela delle proprie eccellenze enogastronomiche.
Secondo Orfeo, l’attenzione alla qualità delle coltivazioni e delle produzioni è un elemento fondamentale per distinguersi nel mercato e rafforzare il valore del Made in Italy. Questo riconoscimento non è solo un sostegno per le amministrazioni comunali. È, soprattutto, una conferma dell’impegno e della professionalità degli agricoltori, che ogni giorno lavorano per mantenere vive le tradizioni e garantire prodotti di alta qualità.
Dai finanziamenti alla promozione: perché il Registro può fare la differenza
Più risorse, più visibilità, più valore per i prodotti tipici: ecco perché le Città d’Identità contano davvero.
Le Città d’Identità non rappresentano solo un simbolo. Sono uno strumento concreto per sviluppare iniziative di promozione e tutela delle produzioni tipiche, offrendo agli operatori agricoli nuove opportunità di crescita.
Grazie a questo riconoscimento, i comuni aderenti potranno accedere a bandi e finanziamenti dedicati. Questo contribuirà alla promozione della sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.
“Si tratta di un passo importante – conclude Orfeo – che garantirà un ruolo ancora più attivo agli agricoltori nella promozione delle eccellenze locali. Rafforzerà, inoltre, il legame tra prodotto e territorio“
Con questo registro, l’agricoltura italiana si dota di un nuovo strumento in grado di premiare l’eccellenza, sostenere l’innovazione e garantire una maggiore competitività ai prodotti del nostro territorio.