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Chieti, Di Labio e il sogno del popolo neroverde: «Vogliamo far rifiorire la città»

Sogno del popolo neroverde: Il Chieti calcio riparte con il presidente Gianni Di Labio e la nuova proprietà del gruppo Virgo.

Sogno del popolo neroverde: il progetto di rinascita del Chieti

CHIETI – E’ il sogno di una città intera. Una ventata di ottimismo che si è materializzata così, all’improvviso. Ma per alimentare questo sogno, il Chieti ha bisogno di persone capaci. Animate dalla stessa passione e dallo stesso spirito di tutto il popolo neroverde. Così la scelta della nuova proprietà che fa capo al gruppo Virgo è ricaduta su Gianni Di Labio, che è stato da poco eletto presidente del Chieti calcio.

Il presidente Di Labio a colloquio con il manager Paolo Pochetti

L’inizio di un nuovo corso

Di Labio infatti è un uomo di fiducia del fondatore dell’industria di cosmetici milanese, Altair D’Arcangelo. Entrambi provengono da Brecciarola, una frazione di Chieti. Di Labio era già un personaggio conosciuto in città, visto che in passato ha ricoperto il ruolo di assessore all’interno della giunta comunale. Insieme a lui sono entrati all’interno della società altri uomini voluti espressamente da D’Arcangelo. Si tratta del manager Paolo Pochetti e dell’amministratore delegato Marco Calabrese. Il ruolo di presidente onorario è andato invece ad una donna, l’avvocato Franca Liani.

Il progetto Virgo

Il progetto della Virgo non riguarda solo il calcio. Infatti i due principi da seguire sono lo sport e l’inclusione. Si spiega così l’ingresso gratuito di donne e minori di sedici anni allo stadio. In questo senso Di Labio rappresenta una figura strategica, un uomo del territorio che può lavorare sul campo per sviluppare le idee del gruppo. In città finalmente si respira un grande entusiasmo. E non potrebbe essere altrimenti, visti gli investimenti che la proprietà è pronta a compiere. Domenica ad Ancona il Chieti sarà chiamato a riscattare l’inattesa sconfitta interna contro il Fossombrone. Ma il gruppo Virgo vuole andare ben oltre lo sport. Il prossimo anno Chieti sarà sede del “Pride Village Virgo”, sono previsti due mesi di grandi eventi. Inoltre il gruppo ha finanziato un’opera di riqualificazione della chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Brecciarola, chiusa ormai da otto anni. In attesa dell’insediamento di un’unità industriale sempre nel territorio di Chieti, capace di portare opportunità occupazionali in una zona che versa ormai da anni in uno stato di crisi.

Sport e spettacolo

Chieti e Brecciarola sono state le location del “Virgo beauty on stage”. Il clou è stato il concerto di Paola e Chiara nel corso della Notte Gialla a Chieti scalo. Insomma, questo sembra davvero l’inizio di una nuova era. La rivoluzione Virgo ha riguardato anche il sociale, con la riduzione dei buoni pasto per le famiglie che usufruiscono delle mense scolastiche. Altra svolta è rappresentata dall’assenza di sponsorizzazioni voluta espressamente dalla proprietà. Il Chieti infatti non avrà alcun logo sulla maglia ad eccezione del suo simbolo.

Gli obiettivi del presidente Di Labio

La nuova proprietà l’ha eletta presidente, che cosa rappresenta questa carica per lei?

«Per me rappresenta tutto. È qualcosa di meraviglioso e inaspettato fino a poco tempo fa. Non può che farmi onore essere presidente di una società con un passato così glorioso. Oltre ad essere il successore di grandi presidenti del passato come Angelini e Mancaniello. Ma questo rappresenta per me anche una grossa responsabilità. La città si aspetta tanto da noi. Si aspettano di tornare al prestigio che si stava perdendo».

Con l’avvento della nuova proprietà, quali sono i reali obiettivi del Chieti?

«Gli obiettivi del Chieti e della proprietà innanzitutto sono quelli di ristrutturare la società e rimetterla sotto un profilo professionistico. Siamo ambiziosi e vogliamo raggiungere obiettivi importanti. La priorità però è rimettere in moto questa macchina. Stiamo provando a mettere su una squadra competitiva, ma c’è bisogno anche di fortuna. Stiamo facendo la nostra parte. Uno degli obiettivi è la riorganizzazione del settore giovanile. Per dare opportunità ai ragazzi di divertirsi nel dopo-scuola. Stiamo individuando delle persone di prestigio nella città di Chieti. Questo è l’obiettivo più importante per la società. Questa attività sarà completamente gratuita, è un aspetto a cui la società tiene tantissimo. Questo per venire incontro alle famiglie che hanno difficoltà».

Il presidente Di Labio insieme all’allenatore del Chieti Giovanni Ignoffo

Sogno del popolo neroverde, il sogno dei tifosi

Il vostro avvento ha portato una ventata di entusiasmo in tutto il popolo neroverde. C’è un’intera città che sogna…

«Devo dire di sì, però noi vogliamo preoccuparci di più delle persone che passano inosservate. Quelle persone a cui il calcio non interessa. Vogliamo arrivare a tutti, anche a quelli che non sono tifosi del Chieti e non vengono allo stadio. Vogliamo veder rifiorire una città che stava appassendo. Anche per la cultura e altro, vogliamo dare una mano a tutte le associazioni».

Ferro e Serra hanno fatto un passo indietro e andranno a ricoprire entrambi il ruolo di vicepresidente. C’è il rischio che si possano creare delle divergenze di vedute tra vecchia e nuova proprietà in merito alla gestione tecnica e societaria?

«Assolutamente no. Loro rappresentano quella parte di quota societaria e potranno eventualmente esprimere la loro contrarietà. Ma le decisioni così come in tutte le aziende vengono prese dalla proprietà. Noi siamo felici che loro siano rimasti nella Chieti calcio, a testimonianza del loro attaccamento. Ma loro sono coscienti che noi andremo avanti seguendo le nostre direttive e i nostri metodi di lavoro».

Un grande Chieti

State operando in maniera importante sul mercato con giocatori di categoria superiore, vedi gli ultimi arrivati Donsah e Ceccarelli. Il problema è che in questo momento resta solo il mercato degli svincolati. A conti fatti, avete qualche rimpianto per non essere subentrati in estate ed aver costruito per tempo la rosa potendo fare il mercato?

«Noi il 24 agosto eravamo a Brecciarola per le festività del Santo Patrono. Virgo in una piccola piazza ha voluto farci il dono di una serata di spettacolo. Noi non pensavamo a rilevare il Chieti, ma ascoltavamo le vicende societarie. Poi in breve tempo siamo riusciti a farci amare dalla città, questo ci dà la carica per organizzarci al meglio e ci dà responsabilità».

Per la difesa circola la voce di un possibile ritorno di Nicolò Postiglione in prestito. Cosa c’è di vero?

«Di vero c’è che Postiglione sarà a tutti gli effetti un giocatore del Monza, che su di lui ripone le speranze. Noi gli auguriamo di esordire in serie A. Così noi non abbiamo più fatto alcuna richiesta. Nicolò non rientra più nella scelta di ulteriori rinforzi. Noi gli facciamo un grosso in bocca al lupo, essendo un teatino. Noi ci stiamo muovendo, ma nella consapevolezza di avere comunque una squadra forte. Vorremmo fare gli ultimi ritocchi. E non vorremmo che accada quello che è successo lo scorso anno con Ardemagni».

Sogno del popolo neroverde: riqualificazione dello stadio Angelini e collaborazioni con l’università D’Annunzio per una nuova era a Chieti.

Negli ultimi giorni si è parlato anche della riqualificazione dello stadio Angelini. Avete già in mente un progetto da mettere in atto in accordo con il comune?

«Proprio ieri la proprietà è stata a Roma. Li ho sentiti ieri ed erano felici di questa opportunità. Ovviamente deve essere coinvolto il comune, ma dalle parole della proprietà ci sono buone possibilità per ristrutturare il nostro stadio. Magari si potrebbe realizzare un modello simile allo stadio dell’Atalanta a Bergamo. Non ci limiteremo allo stadio. Abbiamo parlato con l’università D’Annunzio, si sta cercando di realizzare un rapporto collaborativo con la Virgo. Noi vorremmo che la nostra sia una delle prime università italiane. Sarà proprio l’università a metterci a disposizione una parte degli impianti nella zona del Ciapi, dove metteremo una nostra quota».

21-9-2024 di Daniele Rossi