Leggende Abruzzesi: Il sogno e la Madonna delle Grazie

Tra Pescocostanzo e Rivisondoli

Un uomo di Pescocostanzo sognò per tre notti di dover scavare un tesoro alla Madonna delle Grazie, situata tra Pescocostanzo e Rivisondoli. Secondo il sogno, erano necessarie otto persone per compiere il rituale. Due uomini dovevano acquistare pane e salacca e recarsi in un luogo chiamato “ju Schiappare”, mentre gli altri sei dovevano attendere sotto Rivisondoli. I due inviati dovevano mangiare il loro pasto al ritorno senza mai parlare, nonostante le visioni terrificanti che li attendevano lungo il tragitto.

Il viaggio tra paura e tempesta

Attraversando la Portella, i due uomini si trovarono di fronte a soldati spettrali e montagne che sembravano schiacciarli. Il cielo si oscurò con pioggia torrenziale, fulmini e tuoni, creando un’atmosfera da fine del mondo. Nonostante il terrore, proseguirono fino alla località Liberata, dove la tempesta si intensificò per poi svanire improvvisamente. Qui ritrovarono i loro compagni e, senza smettere di mangiare, tutti e otto si diressero verso la Madonna delle Grazie per iniziare lo scavo.

Il Drago e la Scomparsa del Tesoro

Mentre scavavano, emersero le orecchie di una caldaia colma d’oro, ma all’improvviso apparve un drago infuocato sopra Rivisondoli. I due inviati tranquillizzarono il gruppo, e la creatura svanì. Tuttavia, uno degli uomini, sopraffatto dalla visione dell’oro, esclamò: “Madonna mia, tutto quest’oro ci abbiamo a spartire!”. A quel punto, il tesoro scomparve, e i cercatori si trovarono sparsi in luoghi lontani: Pizzalto, la Porrara, il Morrone, Monte Corno, perfino in alta Italia. Uno di loro morì di paura, segnando così la fine di un sogno diventato incubo.

Il Significato della Leggenda

La leggenda del tesoro nascosto alla Madonna delle Grazie rappresenta una metafora delle sfide e delle tentazioni che si incontrano nella ricerca di ricchezze materiali. Il viaggio degli otto uomini simboleggia il percorso umano irto di ostacoli e prove, dove la determinazione e il coraggio sono messi alla prova. Le visioni spaventose e il drago rappresentano le paure interiori e le tentazioni che possono deviare dalla retta via. La scomparsa del tesoro a causa dell’avidità di uno dei membri del gruppo sottolinea come l’egoismo e la mancanza di autocontrollo possano portare alla perdita di opportunità preziose. Inoltre, la dispersione dei cercatori in luoghi lontani e la morte di uno di loro evidenziano le conseguenze negative che possono derivare dall’incapacità di mantenere l’unità e la disciplina di fronte alle avversità. Questa leggenda abruzzese insegna l’importanza della coesione, del controllo delle proprie emozioni e del valore della condivisione rispetto all’avidità individuale.

La Redazione de La Dolce Vita
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