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Viaggiatori seriali: Turisti o Explorer? Dipende tutto dal check-in…

Viaggiatori seriali: Turisti o Explorer? Le differenze tra turisti, viaggiatori e explorer al momento del check-in in aeroporto. Chi sei tu?

Viaggiatori seriali: Turisti o Explorer? Dipende dal check-in

Ci sono tre categorie di persone che si incontrano negli aeroporti e che affrontano una vacanza: i turisti, i viaggiatori e gli explorer. E si riconoscono già quando sono in fila al check-in!

I turisti

I turisti portano sempre con sé una valigia o un trolley rigorosamente sovrappeso. La causa? Dentro c’è di tutto, dall’accappatoio al phon, varie boccette e tutto ciò che normalmente sta in due armadi. Il dramma inizia già al check-in, con il controllo del peso del bagaglio: si apre la valigia e si comincia a redistribuire i vestiti e i vari oggetti tra il bagaglio a mano e la valigia del compagno o della compagna, sperando che almeno quella sia più vuota!

Durante questo siparietto, i “fortunati” in fila possono sbirciare tutto ciò che è stato messo in valigia e, a volte, spuntano anche oggetti o indumenti imbarazzanti. Tra moglie e marito iniziano già i primi battibecchi. E pensare che sono solo all’inizio…

Al banco dell’accettazione, i turisti si fanno prendere dal panico: “Dove sono i documenti di viaggio?”. Dopo un tour panoramico tra le troppe tasche, ecco che finalmente salta fuori quella giusta e, con essa, pure il passaporto! Che spavento, ma ora finalmente si parte!

I viaggiatori

I viaggiatori, invece, hanno più esperienza e si adattano meglio alle vicissitudini. Il loro segno distintivo? Si vestono un po’ come Indiana Jones se vanno in un luogo country, o indossano già camicia hawaiana, pantaloncini da surf e infradito se la destinazione è esotica. E non importa se in partenza la temperatura esterna è sotto zero!

Il bagaglio è di solito un trolley medio-piccolo e un bagaglio a mano abbondante, per compensare la mancanza di spazio. Si vanteranno con amici e vicini di avventura del piccolo bagaglio che devono imbarcare, proprio per dimostrare di essere “molto easy”.

I viaggiatori, spesso abbronzati artificialmente, affrontano la fila come se fossero in passerella. Del resto, è lì che giocheranno le loro carte con i futuri compagni di viaggio. Hanno già visionato i luoghi su internet e sembrano esserci stati una decina di volte. Parlano sempre a voce alta e rispondono continuamente al telefono. Al check-in dichiareranno a gran voce “solo 10 chili!”, rivolgendosi al turista sommerso dalle valigie sovrappeso. Poi, la classica battuta fuori luogo con l’hostess di sala, e via verso l’imbarco.

Gli explorer

Gli explorer si riconoscono a miglia di distanza. Hanno un abbigliamento molto casual: indossano tutto ciò che dovrebbero buttare a casa, dai pantaloni fuori moda da anni alla camicia troppo larga che potrebbe ospitare un’altra persona. Immancabile la sciarpetta intorno al collo e, talvolta, improbabili bandane!

Il bagaglio? Uno zaino pieno di stemmetti e adesivi dei viaggi già fatti, il portadocumenti al collo e quell’aria navigata che fa molto “uomo che non deve chiedere mai”. Sanno già tutto e, al check-in, dispensano consigli a chiunque.

Gli explorer non imbarcheranno mai il loro zaino: tutto l’essenziale è lì, raccolto in massimo 5 chilogrammi. Capelli lunghi (per chi ancora ce li ha) e barba incolta. Forse una doccia sarebbe stata utile! Nessun telefonino o tablet a portata di mano, quelli spunteranno fuori solo più tardi, quando nessuno li vedrà.

Viaggiatori seriali: Turisti o Explorer? Il personaggio misterioso

C’è poi il personaggio misterioso: il businessman. Arriva sempre per ultimo, tanto viaggia in business class. Vestito firmato, capelli appena sistemati dal parrucchiere, scarpe classiche, valigetta 24 ore e due telefonini in vista, ma mai ostentati.

Guarderà tutti dall’alto in basso, con passo deciso ma senza fretta, e prenderà la strada dell’imbarco prioritario. Appoggia il proprio bagaglio con cura – solo la valigia costa quanto un biglietto in classe turistica – ed estrae la prenotazione online, fatta dalla sua segretaria, tra decine di carte di credito.

È un po’ preoccupato, ma non lo lascia trasparire, che quei “plebei” possano in qualche modo ritardare il suo prezioso viaggio di lavoro, tra briefing, brunch e meeting. Si allontanerà e sparirà per sempre… Non lo si vedrà mai più!